L’ultimo nostro articolo sulla vicenda risale al 5 marzo 2014. Riprendiamo l’argomento per registrare una novità: si è svolta ieri, a Bari, la Conferenza dei Servizi relativa a due questioni: la pianificazione delle attività di bonifica della falda e la concessione dell’autorizzazione da parte della Provincia di Taranto per la gestione delle acque sotterranee. E proprio in merito a questo punto è bene precisare che l’autorizzazione in arrivo riguarda, di fatto, la mitigazione della contaminazione, quindi una messa in sicurezza temporanea, delle acque di falda. Nel frattempo, in base alle informazioni in nostro possesso la Marina Militare starebbe completando l’analisi di rischio propedeutica alla bonifica vera e propria.
Piccoli passi in avanti, insomma, che non cambiano la sostanza delle cose: le lungaggini burocratiche hanno reso il percorso per la messa in sicurezza piuttosto tortuoso e comportato ritardi abissali, ampiamente denunciati da InchiostroVerde e dal TarantoOggi. L’episodio più clamoroso? Solo a fine novembre 2013, la Marina Militare ha consegnato alla Regione Puglia il progetto definitivo, documento che doveva essere consegnato già nel luglio del 2012, oltre un anno prima. Nel frattempo, siamo arrivati a metà maggio 2014 e il primo seno del mar Piccolo continua ad essere inquinato da questa fonte contaminante ancora attiva. Ma è normale che questa cosa indigna solo noi?
Alessandra Congedo
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