Taranto, Vico Reale: sei omicidi impuniti

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vico realeTARANTO – 2 maggio 1975, ore 13:55: tre piani venuti giù, un boato assordante, sei vittime: tre fratellini, Ettore, Teresa e Maria Palumbo rispettivamente di 3, 5 e 6 anni; e tre anziani, il settantenne Ettore Camerino (nonno materno dei tre bambini) e i coniugi Cosimo Larice (81 anni) e Addolorata Midea (73) che si erano messi da poco a letto per la pennichella pomeridiana. Nel vico Reale, il cuore della parte bassa della città vecchia di Taranto, non troppo lontano dalla “marina”, crolla un palazzo dalle cui macerie spuntano troppe bare per non avere sotto gli occhi il risultato di un premeditato degrado economico e sociale dettato anche dalle condizioni urbanistiche e architettoniche dell’abitato.

Sono passati trentanove anni da quel crollo che noi sempre ricorderemo come una STRAGE preannunciata da politiche che anche nell’era democratica, purtroppo, non hanno mancato di sferrare i loro colpi mortali all’isola, con la diaspora degli abitanti della città vecchia costretti ad emigrare verso altri quartieri dormitorio in seguito ai crolli, non ultimo quello di vico Fanuzzi, che altro non sono che il risultato del totale abbandono del quartiere da parte di politici criminali.

Se, dunque, da una parte vi è una “memoria” che fa fatica ad essere conservata a casa dell’assenza di politiche reali di rigenerazione urbana, dall’altra sussiste una speculazione che distrugge quello che, invece, dovrebbe essere conservato. Un luogo vive non solo attraverso il configurarsi dei rapporti sociali ma anche attraverso la città di pietra, le testimonianze, i monumenti, il modo di essere delle strade. Un luogo vive se viene reso abitabile per chi già vive in case fatiscenti e se i suoi abitanti vengono riconosciuti come ricchezza imprescindibile. In uno scenario drammatico enfatizzato da tentativi di risanamento alquanto inutili, dimostriamo come pratiche quali l’autorecupero popolare e l’autorganizzazione attuate dagli abitanti del centro storico riescono a far rivivere concretamente spazi abitativi e di socialità all’insegna della reale rigenerazione del quartiere.

BASTA CROLLI BASTA POLITICI CRIMINALI

Casa Occupata Via Garibaldi 210

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