TARANTO – E’ stato rinviato al prossimo 12 maggio il processo milanese a carico di Fabio Riva, di altre due persone e della società Riva Fire, la holding che controlla l’Ilva di Taranto, con al centro una presunta truffa allo Stato da cento milioni di euro. I giudici delle quarta sezione penale di Milano, infatti, stamani alla prima udienza hanno deciso di trasferire il processo alla terza sezione penale (presidente del collegio Flores Tanga). Tra gli imputati c’era anche il patron dell’Ilva Emilio Riva, padre di Fabio e che è morto nei giorni scorsi. Stando all’inchiesta dei pm Stefano Civardi e Mauro Clerici (uno dei tanti filoni aperti a Milano sulla famiglia Riva e sulle loro società), sarebbe stata creata una società ad hoc, l’Ilva Sa, per aggirare la normativa (la ‘legge Ossola’) sull’erogazione di contributi pubblici per le aziende che esportano all’estero. Tra gli imputati, oltre a Riva Fire che risponde in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, ci sono anche Agostino Alberti, consigliere delegato della società svizzera Ilva Sa, e Alfredo Lomonaco, presidente della finanziaria elvetica Eufintrade. I due furono arrestati lo scorso 22 gennaio, giorno in cui venne emesso anche un mandato di arresto europeo per Fabio Riva (anche accusato di associazione per delinquere), che si trova in libertà vigilata a Londra per via dell’inchiesta di Taranto.(Ansa)