BARI – “La costituzione di parte civile della Regione si fonda su una accurata istruttoria effettuata dai legali della Regione, e siamo certi che, ad onta dell’allarmismo di alcuni, non vi sarà alcun problema in sede processuale”. Lo afferma la vicepresidente della giunta regionale della Puglia, Angela Barbanente, replicando al presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, sulla questione della costituzione di parte civile dell’ente nel processo sul presunto inquinamento ambientale dell’Ilva di Taranto. “Chi, come la sottoscritta (e come Bonelli), non possiede competenze giuridiche specialistiche – aggiunge – non può che affidarsi alle valutazioni degli organi tecnici. E’ quello che ho fatto fin da principio, sottoponendo all’Avvocatura Regionale il compito di individuare le azioni necessarie per assicurare la piena tutela dell’Ente. Il percorso scelto dalla Regione è peraltro fondato – argomenta Barbanente – su una giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione e dei Tribunali di merito che Bonelli, o meglio, chi lo supporta in una materia che certamente non gli è familiare, non può ignorare. Così come non sfugge ad alcuno che il conflitto di interessi costituisce impedimento giuridico che abilita il soggetto vicario ad assumere le decisioni ordinariamente spettanti all’organo incompatibile”. La costituzione di parte civile non è firmata dal governatore Nichi Vendola sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio nello stesso processo. “Dunque, senza alcun intento polemico, auspico che la vicenda Ilva possa essere trattata con serenità e senza strumentalizzazioni, restando nell’alveo tecnico e giuridico che è consono ad una questione tanto delicata ed importante per tutta la Puglia”, conclude Barbanente. (Adnk)