TARANTO – “Sono tantissimi i casi che come FIOM con l’avvocato Massimiliano Del Vecchio abbiamo condotto nelle aule del Tribunale con diagnosi mediche o perizie epidemiologiche che certificavano quanto le lavorazioni all’interno del siderurgico avessero pesato su carcinomi o mesoteliomi di centinaia di operai dell’ILVA. Sono cause che abbiamo mosso contro l’azienda anche dieci, dodici e in alcuni casi vent’anni anni fa. Percorsi giuridici che dimostrano che come FIOM, anche quando i riflettori non guardavano a Taranto e le leggi erano solo un miraggio, la misura per l’individuazione del limite massimo di sopportazione era per noi quella della salute umana, e la salute non poteva e non doveva adeguarsi ai limiti definiti dalla pubblica amministrazione. Ecco perché la costituzione di parte civile contro il Gruppo Riva e i suoi fiduciari nell’udienza preliminare del 19 giugno prossimo relativa all’inchiesta “Ambiente Svenduto” è per la FIOM e per la CGIL un atto naturale e coerente con l’impegno di tutti questi anni”. Così Donato Stefanelli, segretario generale della FIOM CGIL Taranto che annuncia in una nota la decisione assunta sia dal sindacato dei metalmeccanici (a livello locale e nazionale), sia dalla Camera del Lavoro di Taranto e dalla CGIL nazionale. FIOM e CGIL spiegheranno meglio e più diffusamente le loro ragioni nel corso di una conferenza stampa che si terrà mercoledì 23 aprile alle 12.00 nella sede della CGIL di Taranto in via Dionisio, 20. Fiom e Cgil preannunciano, inoltre, la disponibilità per ogni tipo di consulenza, anche legale, in materia di tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, nonché la disponibilità dei propri uffici legali per il patrocinio delle controversie presso le più opportune sedi giudiziarie. Alla conferenza stampa parteciperanno Rosario Rappa segretario nazionale Fiom e l’avv. Simone Sabattini Ufficio Legale Fiom Nazionale, Gino D’Isabella e Donato Stefanelli, rispettivamente segretari generali Cgil e Fiom di Taranto, l’avv. Massimiliano Del Vecchio ufficio legale Fiom Cgil di Taranto. Resta contemporaneamente in campo l’impegno ad incalzare l’Ilva e il suo Commissario Straordinario, il Governo e i Ministeri afferenti alla vertenza in atto, per un rapido confronto sulle misure previste dal Piano Ambientale e Sanitario a tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori e, conseguentemente, sul Piano Industriale.
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