Bonifiche Taranto, lo studio sul mar Piccolo al vaglio della Cabina di Regia
TARANTO – Una riunione importante, interamente dedicata alla presentazione dei risultati dello studio effettuato da Arpa Puglia e Cnr sul mar Piccolo. Un lavoro estremamente complesso che ora dovrà essere attentamente valutato dal commissario straordinario Alfio Pini e dai componenti della Cabina di Regia sulle bonifiche del Sin di Taranto e Statte. Tre le ipotesi di intervento esaminate per il recupero del primo seno: dragaggio, capping o biorimedi. Per ognuna delle ipotesi in campo sono stati indicati i “pro” e i “contro”. Non si esclude, comunque, che si possa anche ricorrere ad un mix tra i diversi interventi.
Lo studio aveva l’obiettivo di fornire modelli matematici relativi alla circolazione delle acque all’interno del primo seno e, conseguentemente, alla circolazione e al deposito degli apporti inquinanti primari e secondari. In seconda battuta vi era la necessità di analizzare le possibilità di interventi e sviluppare, per ciascuna, un’analisi di rischio. Tutte le informazioni raccolte saranno sintetizzate in una relazione che sarà la base su cui lavorare per il bando di gara. Il proposito del commissario Pini è quello di dare vita ad una vera e propria competizione di idee in grado di coinvolgere la comunità scientifica internazionale. Il tutto nella speranza che prevalga la soluzione migliore per recuperare una risorsa preziosa come il mar Piccolo.
La prossima riunione potrebbe tenersi nella prima decade di maggio. In seguito si dovrebbe procedere alla divulgazione dello studio nell’ambito di un incontro pubblico. La scelta della Cabina di Regia non si annuncia certamente facile. E’ in gioco il futuro del primo seno di mar Piccolo, inquinato da pcb, diossine e metalli pesanti. Ogni decisione dovrà essere presa considerando le eventuali ripercussioni a livello ambientale, economico e sociale. Sullo sfondo rimane la domanda che ci poniamo da almeno tre anni: sarà possibile un ritorno della mitilicoltura in quello specchio di mare che per decenni ha prodotto cozze di grande qualità, vanto di un intero territorio? O il primo seno dovrà definitivamente rinunciare alla sua vocazione naturale? Per le risposte ci toccherà aspettare ancora.
Alesssandra Congedo