SULMONA – “Discarica di Bussi, Ilva di Taranto e Terra dei Fuochi: disastri ambientali di diversa tipologia ma tutti egualmente nocivi per la salute e per l’ambiente, sottaciuti alla popolazione da chi ne era perfettamente a conoscenza”. Lo ha detto don Maurizio Patriciello questa mattina nel corso del Primo concorso medico nazionale “Citta’ di Sulmona”, dedicato all’inquinamento della catena alimentare. Sul caso di Bussi il sacerdote, ha poi aggiunto “Hanno fatto bere alla popolazione sostanze chimiche, sapendo quello che stavano facendo. Dobbiamo comprendere che l’inquinamento ambientale riguarda tutti noi. E’ necessario spezzare il sistema, perche’ se muore l’ambiente moriamo anche noi”. “Anche se a questo punto non dobbiamo parlare piu’ di inquinamento ma di tradimento”, ha proseguito don Maurizio. “Mi riferisco alla politica che ha sempre rassicurato tutti permettendo un simile scempio. Anche loro hanno precise responsabilita’ nei confronti della popolazione e dei figli”. “E’ assurdo”, ha proseguito don Patriciello, spostando l’attenzione in Campania e sulla camorra, “quello che sta avvenendo nella terra dei Fuochi, dove in base alle ultime normative, viene arrestato chi brucia i rifiuti e non chi li interra. Si punisce la manovalanza e non i mandanti. Da tante parti ci dicono che stiamo facendo allarmismo – ha concluso – ci sono tanti casi di tumore, ma le dobbiamo dire o no queste cose?? Dobbiamo spezzare questo sistema. Se muore l’ambiente muore l’uomo. Se un’industria non e’ capace di prevedere lo smaltimento dei rifiuti, e’ un’industria che deve chiudere. Non si puo’ continuare a produrre per i ricchi uccidendo il territorio e la salute di tutti”.(ANSA)