L’evento scientifico, oltre a rappresentare un’importante occasione di formazione per il personale sanitario nazionale e regionale impegnati, rappresenta un degno riconoscimento dei risultati raggiunti dall’intera Rete del Registro Tumori Puglia che in pochi anni ha visto sviluppare l’attività di registrazione in tutte le AA.SS.LL. regionali portando già all’accreditamento quelli di Taranto e Lecce. Nella giornata inaugurale il convegno sarà preceduto da un seminario satellite dal titolo: “Ambiente e salute: uso dei dati dei Registri Tumori”. Il Convegno si aprirà alle 14.30 con il Saluto delle Autorità.
Faranno seguito una Lettura Magistrale del dott. Pietro Comba dell’ISS :”I Registri Tumori nelle emergenze ambientali” e una tavola rotonda su “Ambiente e Tumori: esperienze a confronto” cui parteciperanno il dott. Forastiere e il dott. Biggeri. I lavori proseguiranno fino alla mattinata dell’11 aprile 2014. Il lavori del Convegno potranno essere seguiti in diretta streaming dal sito dell’AIRTUM: http://www.registri-tumori.it/cms/.
UN LUNGO PERCORSO
Un lungo percorso quello del registro tumori di Taranto. Era il 18 marzo del 2010 quando nella “Sala Riunioni” della ASL se ne parlò per la prima volta: quel giorno avvenne la presentazione dello “Start up” del Registro Tumori di Puglia. Da quel giorno, passerà oltre un anno prima di tornare a sentire parlare del registro tumori di Taranto. Era il 18 luglio del 2011, quando nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città, fu convocata una conferenza stampa per la presentazione dei “Dati preliminari incidenza anno 2006” del Registro Tumori di Taranto. Quel giorno si intuì che dal registro tumori sarebbe arrivata la conferma di una situazione sanitaria tutt’altro che rosea e per troppo tempo taciuta. Il dr. Sante Minerba, direttore S.C. Statistica Epidemiologia – Registro Tumori dell’ASL/TA, affermò che per Taranto e Provincia nel 2006 furono riscontrati oltre 3 mila casi di tumore. Di questi, 501 cutanei e 2802 agli organi interni. Le patologie più diffuse erano le neoplasie polmonari, alla prostata e alla mammella.
Poi, un anno e mezzo dopo, il 21 dicembre del 2012, furono resi noti i dati inediti del registro dei tumori di Puglia, gestito in partnership tra le provincie di Brindisi, Taranto, Lecce e BAT. Il compito di presentarli toccò a Giorgio Assennato (direttore generale di ARPA Puglia), nella veste di presidente del comitato tecnico del Registro tumori di Puglia. La scelta ricadde sulla città di Lecce, nella sede del Comune durante un Consiglio comunale. Non a Taranto. Strano, perché il registro tumori di Puglia contiene anche e soprattutto i dati di Taranto relativi al triennio 2006-2007-2008. Una scelta probabilmente tutta politica, visto che in quei giorni Taranto era in fibrillazione per le vicende dell’Ilva e l’imminente approvazione da parte del governo della prima legge ‘salva Ilva’. Sia come sia, questo giornale pubblicò quei dati, con relative tabelle. Che caddero nel solito cassetto del dimenticatoio.
In realtà soltanto il 27 marzo 2013 furono accreditate ufficialmente a livello nazionale le sezioni di Lecce e Taranto del Registro Tumori Puglia: la notizia venne annunciata dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dall’assessore alla Sanità e al Welfare Elena Gentile e il direttore generale di ARPA Puglia e dal presidente del Comitato Tecnico-Scientifico del Registro, Giorgio Assennato. Ovviamente a Bari. Per onor di cronaca, è bene ricordare che l’accreditamento avvenne nel corso della XVII riunione annuale dell’Associazione Italiana dei Registri Tumori a Bolzano. All’accreditamento possono accedere solo i registri che abbiano completato i dati di incidenza delle malattie neoplastiche per tre anni consecutivi. Il percorso di accreditamento fu lungo e tortuoso, con la Commissione di Valutazione che sottopose ad un lungo esame tutti i dati raccolti sia per Taranto che per Lecce, prima di rilasciare il suo ok definitivo.
Poi, il 3 giugno 2013, durante una riunione convocata a Bari dal governatore della Puglia Nichi Vendola sulla vicenda Ilva, il dott. Sante Minerba direttore dell’Unità Operativa di Statistica ed Epidemiologia della ASL/TA, illustrò alcune slide inerenti il registro tumori di Taranto (quelle pubblicate da questo giornale e da inchiostroverde.it quasi sei mesi prima). I dati del registro, riguardanti il triennio 2006-2007-2008, evidenziano un dato scientificamente certo ed inconfutabile: il SIN di Taranto (che comprende il capoluogo e Statte) presenta dati di incidenza superiori, per alcune tipologie di tumori, sia negli uomini che nelle donne, se confrontati con i dai del resto d’Italia e con quelli del Sud Italia e delle Isole.
Negli uomini nel SIN di Taranto si registra un’incidenza superiore rispetto resto della provincia ionica, per i tumori di testa e collo (+32%), colon e retto (+23%), fegato (+39%), pancreas (+38%), polmone (+58%), melanoma cutaneo (+89%), mesotelioma (+296%), prostata (+15%), rene e vie urinarie (+93%), vescica (+30%), linfoma non Hodgkin (+45%), per un totale di +30% sul totale dei casi osservati. Nelle donne invece, si registra per lo stomaco un clamoroso +108%, +13% per colon e retto, +84% per il fegato, +50% per il polmone, +32% per melanoma cutaneo, +27% per la mammella, +69% per il corpo dell’utero, per un +20% sul totale dei casi osservati (esclusi cute e tumori non maligni del SNC). Queste percentuali sono da riferirsi al numero atteso di confronto. Per esempio: se per il mesotelioma l’atteso sarebbero 3 casi, noi osserviamo nel SIN di Taranto 12-13 casi per il triennio, il che equivale a circa un 300% di eccesso. Se si confrontano i dati della provincia con il resto d’Italia e il Sud/Isole i dati di incidenza sono leggermente inferiori rispetto a quelli osservati dal confronto SIN-resto della provincia ionica, ma pur sempre significativi. Il dato totale dei casi riscontrati negli uomini è di 5928. 4777 le donne: per un totale di 10.705 casi. Probabilmente, durante il convegno della prossima settimana, saranno presentate alcune slide del registro tumori di Taranto.
Intanto, resta un “mistero” il perché il registro tumori di Taranto sia stato finanziato dalla Regione Puglia soltanto a partire dal 2010, quando la sua nascita in Italia è datata 1973 e quando tantissimi studi effettuati negli anni ’80 e ’90 da medici tarantini della ASL e non, ed altri studi epidemiologici, segnalavano la drammatica situazione sanitaria della città dei Due Mari. Basti pensare che tra il 1998 ed il 2001, fu effettuata una raccolta dati di notevole importanza, ma il Ministero dell’Ambiente non finanziò più i progetti che aveva approvato e quel lavoro andò perduto. Così come un altro “mistero” resta il perché ancora oggi non sia stato presentato alla città da parte di Regione e ASL i dati ufficiali del triennio 2006-2007-2008.
Ciò detto, il lavoro di raccolta dati continua. Quelli del 2009 sono quasi completi (mancano le cartelle provenienti da fuori Regione), mentre in questi mesi si è al lavoro su quelli del 2010. L’obiettivo è quello di completare entrambi gli anni entro l’anno corrente. A tal proposito, cogliamo l’occasione per ringraziare ancora una volta coloro i quali lavorano da anni con grande ostinazione e passione, ed in silenzio, alla realizzazione del registro tumori di Taranto: persone a cui l’intera comunità tarantina dovrà sempre essere riconoscente. Antonia Mincuzzi (Dirigente Medico S.C. Statistica Epidemiologia ASL TA Settore Registro Tumori e Studi Epidemiologici coordinatore attività del Registro Codificatore), Simona Carone (Biologa), Margherita Tanzarella (Operatore) e Giuseppe Leone (Dirigente Amm.vo S.C. Statistica Epidemiologia ASL TA Informatico Supporto Informatico). Il tutto sotto la supervisione di Sante Minerba (Direttore Medico S.C. Statistica Epidemiologia ASL TA Resp.le Registro, Codificatore): e nell’ultima settimana si è aggiunta anche un’altra unità. Anche questa è la Taranto migliore da salvare e da cui ripartire.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 05.04.2014)
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