Ilva, Assennato replica a Peacelink e annuncia studio su effetti piombo nei bambini

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ilvaTARANTO – La riduzione dei livelli di benzo(a)pirene nella città ionica potrebbe essere collegato ai picchi di ozono, così come suggerisce l’associazione Peacelink? Il quesito è stato posto durante il Tg3 Regione al direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, durante l’edizione delle 14. Questa la sua risposta: “Si tratta di un problema tecnico ampiamente noto che si verifica nei mesi estivi – ha dichiarato Assennato – non è assolutamente in grado di dimostrare il calo di benzo(a)pirene che si è determinato unicamente per la chiusura delle sorgenti industriali. Se c’è il calo, ora, è perché sono chiuse le cokerie (sei batterie su dieci, ndr)”.

Alla domanda relativa al rischio piombo per gli operai delle cokerie Ilva (anche questo denunciato da Peacelink che chiede il controllo  delle urine), il direttore generale di Arpa Puglia ha risposto così: “E’ vero che l’Ilva è una delle maggiori sorgenti emissive di piombo d’Europa, però che ci siano eliminazioni pesanti tanto da configurarsi come malattie professionali, questo non è. Viceversa, stiamo valutando  (e lo faremo con uno studio ad hoc con l’Istituto Superiore di Sanità) il possibile impatto del piombo su problemi neurocomportamentali dei bambini, in concentrazioni molto basse. Cosa che si può verificare”.

La notizia è di oggi:  il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), organismo che fa capo al ministero della Salute, ha approvato e finanziato quattro studi, che partiranno a breve, progettati dalla Asl di Taranto e dall’Istituto superiore di sanità, legati all’inquinamento ambientale nelle aree a ridosso dell’Ilva e di altre industrie. Lo si apprende da fonti sanitarie. Il primo studio riguarderà la ricerca della presenza di metalli nei bambini e la valutazione dello sviluppo neuro-cognitivo e comportamentale. Il secondo è finalizzato ad accertare la presenza di contaminanti ambientali e la salute riproduttiva femminile (endometriosi). Terzo e quarto studio riguarderanno rispettivamente la sorveglianza sulle malattie cardiovascolari e respiratorie e sui lavoratori esposti a rischio.

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