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Ricerca idrocarburi, Amici di Beppe Grillo Taranto: “Giù le mani dallo Jonio”

TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo nota stampa del Meet Up 192 – Amici di Beppe Grillo Taranto.

Non c’è mai fine alla tragedia che si sta perpetuando nel nostro mare. Nonostante le osservazioni di associazioni, Comuni, Regioni, liberi cittadini, professionisti, nonostante tutti i pareri NON favorevoli, nonostante le condizioni economicamente svantaggiose per tutte le attività commerciali (turismo, pesca, archeologia), le multinazionali del petrolio continuano a presentare istanze di permesso di ricerca in mare di idrocarburi. Nel solo mese di Dicembre 2013 sono giunte cinque nuove richieste, a Gennaio un’altra e in tutto siamo a SEDICI. In un mare come lo Jonio, geograficamente chiuso e con correnti marine circolari che ne rallentano il ricambio di acqua, perforare il fondale ed estrarre petrolio metterebbe a repentaglio tutto l’ecosistema marino. Le tecniche di prospezione (valutazione della presenza di idrocarburi a grandi profondità) prevedono l’utilizzo di cannoni chiamati “air gun” che “sparano” una bolla sonora a frequenza altissima e che provocano il disorientamento dei cetacei e l’allontanamento degli stessi e dei pesci dalle zone di “feeding”.

Vale la pena ricordare che nel Golfo di Taranto ci sono due enormi branchi di “stenelle”, uno in prossimità di Ginosa e uno verso il tacco d’Italia. Inoltre le tecniche di ricerca e di estrazione prevedono l’utilizzo di “fanghi” per facilitare l’opera di perforazione del fondale. Possiamo essere sicuri riguardo agli effetti inquinanti di questo tipo di fango chimico? E che dire se si dovesse verificare qualche sversamento di petrolio in mare ? Quello che è successo nel Golfo del Messico non ci ha insegnato niente? Ve li ricordate i volatili ricoperti di materiale melmoso e nero? Le coste devastate e impraticabili? I mass-media non ne parlano più, eppure il disastro fu davvero di proporzioni bibliche. Tutto messo a tacere per convincerci che il problema è stato risolto?

Il sole è tornato sulle nostre regioni e molte persone si sono recate a fare una passeggiata al mare, ad ammirare il nostro orizzonte terso e colorato. Adesso immaginate l’orizzonte visto dal lungomare o dalla litoranea, col sole che tramonta dietro una piattaforma petrolifera… sarebbe un panorama devastante per il nostro turismo, un colpo di grazia alla nostra economia già precaria! E i nostri nipoti, camminando sulla spiaggia macchiata dal catrame (ve lo ricordate qualche anno fa che se ne trovava in abbondanza a causa delle navi mercantili che lavavano le sentine in mare aperto?), ci chiederanno: “ma voi che avete fatto per impedire tutto ciò?”.

Noi non vogliamo sentirci in colpa per esserci girati dall’altra parte, noi non vogliamo essere complici della distruzione del nostro mare. Ci raccontano la frottola che il petrolio è necessario, che senza di esso non possiamo vivere. Ma la realtà è ben diversa! Sono loro, le lobbies del petrolio, che non riescono a vivere senza i profitti dei combustibili fossili. Noi invece possiamo farne benissimo a meno. Abbiamo un sole meraviglioso che ci dà energia elettrica (tra poco anche dopo il tramonto visto che potremo catturare la luce agli infrarossi della notte), abbiamo vento in abbondanza (già produciamo energia eolica in surplus rispetto al fabbisogno nazionale), abbiamo la possibilità di trasformare l’energia elettrica in idrogeno, immagazzinarla e usarla nei momenti in cui necessita, abbiamo la possibilità di produrre energia sfruttando le maree (come da anni fanno in Irlanda e Portogallo) e tutto ad impatto ambientale ZERO.

Nel documento “RINASCI TERRA JONICA” il Meet Up 192 – Amici di Beppe Grillo Taranto rilancia le vere vocazioni di questa terra, vocazioni di cultura e turismo, di artigianalità e pesca, di agricoltura e gastronomia, che dal punto di vista ambientale e energetico sono ad impatto ZERO. Ma chi ci governa non vuole l’indipendenza energetica perché i nostri soldi devono girare, si, ma nelle tasche dei petrolieri e dei loro compari che li appoggiano e difendono. E noi “poveri cittadini”, dovremmo tacere e guardare come ci inquinano solo per il loro guadagno e tornaconto? Abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce, pressiamo il Governo affinché si impedisca a tutti e per sempre di estrarre petrolio dal nostro mare, facciamo in modo che il Governo ci senta perché la sovranità appartiene a noi, gridiamo: “ GIU’ LE MANI DAL NOSTRO MARE!”

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