“Il nuovo combustibile – spiega l’azienda in una nota – verrebbe impiegato nella centrale di Brindisi in co-combustione, sostituendo, in termini termici, una quota pari al 10% del carbone in ingresso, contribuendo in questo modo all’ulteriore abbattimento delle emissioni in atmosfera”. “A2A Ambiente – prosegue – ha previsto di lavorare un quantitativo massimo in ingresso di circa 95 mila tonnellate di Css (Combustibile solido secondario), prodotto in Regione, che saranno trasformati, grazie alla tecnologia brevettata dalla società, in circa 75.000 tonnellate di Ecoergite, interamente destinate al funzionamento della centrale Edipower”.
“Facendo riferimento alla sola provincia di Brindisi – specifica A2A – quasi il 50% dei rifiuti attualmente destinati alla discarica potrebbero essere recuperati e trasformati in Ecoergite, mentre a livello regionale si potrebbe recuperare il 5%”. Il progetto integrato proposto da Edipower e A2A Ambiente si pone l’obiettivo di consentire alla centrale di ritornare ad essere competitiva sul mercato, grazie al dimezzamento della capacità installata (da 640 MW passerebbe a circa 300 MW) e alla sostituzione parziale del carbone. Altre azioni di ambientalizzazione previste per il sito produttivo di Brindisi sono: la dismissione dei gruppi 1 e 2, l’installazione di filtri a maniche per le polveri, il potenziamento del reattore per le gli ossidi azoto e l’introduzione di un sistema con iniezione di calce idrata per i composti acidi. (Ansa)
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