TARANTO – I Cobas, organizzati nella “Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e sui territori”, stanno organizzando la costituzione di parte civile di operai dell’Ilva e delle ditte dell’appalto, dei lavoratori cimiteriali e dei cittadini dei rione Tamburi di Taranto, in forma associata, da richiedere nell’ambito dell’udienza preliminare fissata per il 19 giugno prossimo a carico di 50 persone fisiche e tre società coinvolte nell’inchiesta sullo stabilimento siderurgico per disastro ambientale. ”Sull’esempio del processo Eternit – è detto in una nota – vogliamo che operai e cittadini pesino durante tutto il dibattimento, perché Riva e gli altri responsabili paghino e i lavoratori e gli abitanti vengano risarciti. Vogliamo, con la presenza compatta alle udienze di centinaia di operai Ilva, lavoratori cimiteriali, gente dei Tamburi, far uscire il processo dal chiuso delle aule giudiziarie e dalla delega alla magistratura e far sentire in ogni momento il ‘fiato sul collo’ a chi ha fatto ammalare e morire”. La “Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e sui territori” parla di ”un maxiprocesso che, anche nei numeri, è un evento epocale per la città eternamente divisa tra lavoro e salute. A testimoniarlo c’è anche il numero mastodontico di parti offese individuate dalla Procura, tra abitanti del quartiere Tamburi, allevatori, mitilicoltori, operai, parenti dei lavoratori morti in fabbrica come Francesco Zaccaria e Claudio Marsella, associazioni ed enti istituzionali”. (Ansa)
Info: Rete Taranto bastamortesullavoro@gmail.com – 3471102638 o Slai cobas per il sindacato di classe via Rintone, 22 Taranto