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Ilva Genova, la Fiom: “Se confermati esuberi si scatenerà inferno”

TARANTO – “L’orologio sta arrivando a scadenza: il primo di settembre, se non ci saranno soluzioni per Ilva, si scatenerà l’inferno in questa città”. Bruno Manganaro, segretario regionale di Fiom Cgil non usa giri di parole per commentare l’esito della riunione ieri del Collegio di vigilanza su Ilva. La conferma della possibilità di esuberi da parte dell’azienda ha acceso gli animi dei lavoratori e dei loro rappresentanti. “Qui si sta scherzando con il fuoco perché non siamo in presenza di una vertenza normale – prosegue Manganaro – anche perché il governo è garante di un accordo sull’occupazione, firmato da 6 ministri e dalla presidenza del consiglio, e quindi deve venire a dirci come intende risolvere il problema, altrimenti sarà battaglia”. Il sindacato attende un incontro a Roma, che era stato già chiesto il 4 febbraio. “Il governo ha un atteggiamento ‘furbesco’, aspetta – prosegue Manganaro – ma ormai non c’é più tempo”. A parlare, a nome dell’azienda, il capo del Personale di Ilva, Enrico Martino. “Non ci sono grandi novità – minimizza – e abbiamo una piccola fermata perché il mercato è ancora fragile, ma i piani di lavoro stanno procedendo”. L’azienda però, ha confermato anche ieri le difficoltà a garantire l’occupazione per tutti i dipendenti annunciate due mesi fa. L’incontro di ieri era stato sollecitato proprio da Fim, Fiom e Uilm a seguito di quanto dichiarato nelle scorse settimane dall’azienda circa l’impossibilità di mantenere gli attuali livelli occupazionali e di reddito, garantiti dall’accordo di programma siglato nel 2005 (poi confermato dalle parti in Prefettura il 19 settembre 2013). Antonio Apa, segretario della Uilm Genova, e Stefano Milone, della Fim-Cisl, hanno sottolineato che “il problema riguarda la linea produttiva della banda stagnata che non sarebbe sufficiente ad assorbire i 1450 lavoratori interessati oggi dai contratti di solidarietà. Per questo chiediamo che venga convocato con urgenza un incontro al ministero dello Sviluppo Economico sul caso Genova”. L’Ilva a Genova occupa ad oggi 1740 dipendenti, di cui 1450 sono in contratto di solidarietà, in scadenza a settembre e giunto al suo quarto ed ultimo anno.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 26.03.2014)

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