Ilva, marcia del 6 aprile: l’arcivescovo Santoro non parteciperà
TARANTO – L’arcivescovo Filippo Santoro non parteciperà alla marcia in difesa della salute e dell’ambiente in programma il prossimo 6 aprile. Una presenza che era stata annunciata dagli organizzatori (leggi: qui). Confermata, invece, la partecipazione di monsignor Santoro al convegno del giorno prima. Riportiamo di seguito la nota ufficiale a firma del portavoce dell’Arcidiocesi di Taranto, don Emanuele Ferro.
L’arcivescovo di Taranto monsignor Filippo Santoro ha accettato di buon grado l’invito a trarre le conclusioni del convegno ‘Un’altra Taranto è possibile’, previsto il 5 aprile 2014. L’arcivescovo in questi anni di ministero si è reso sempre disponibile a qualsiasi invito teso al confronto e al dialogo. Egli stesso fin dagli inizi ha auspicato ed è stato protagonista di dialogo teso al bene della città di Taranto.
Tuttavia ci rincresce precisare che l’organizzazione abbia data per certa la presenza di monsignor Santoro al corteo del 6 aprile, prima ancora che lo stesso Santoro sciogliesse il riserbo in merito alla pertinenza della sua partecipazione. Il luogo adeguato per manifestare la sua posizione è il Convegno e lì il vescovo ci sarà, esponendo le ragioni della sua presenza, mentre non parteciperà al corteo del 6 aprile. Ciò non toglie che le parrocchie, su invito possano liberamente partecipare.
Mons. Santoro ha sempre sollecitato la presenza delle autorità del governo centrale e lo farà anche per i prossimi giorni perché la drammatica situazione del nostro territorio possa cambiare. Cogliamo l’occasione per riportare alcuni punti essenziali dell’azione pastorale di monsignor Santoro, della sua difesa del diritto alla salute, della salvaguardia dell’ambiente e del diritto al lavoro.
Ispirato dalla Dottrina Sociale della Chiesa l’arcivescovo ha più volte chiesto interventi precisi immediati per dare risposte alla popolazione, cominciando dalla copertura dei parchi minerali. Ha chiesto anche di intervenire nel campo dell’innovazione tecnologica per trasformare il processo produttivo tramite l’adozione delle migliori tecnologie esistenti che consentirebbero di eliminare le cokerie e l’agglomerato. E quindi di tutelare la salute dei lavoratori mettendo in campo tutte le risorse necessarie. Vi ricordo che il pensiero della Curia di Taranto è chiaramente espresso negli atti del convegno del 7 novembre scorso. Tali atti sono stati pubblicati dalla Scorpione Editrice.
N.B. Leggi la nostra intervista a monsignor Santoro