“Imprese legali, rispettabili uomini d’affari, funzionari pubblici, operatori del settore dei rifiuti, mediatori, faccendieri, tecnici di laboratorio, imprenditori nel settore dei trasporti e così via, sono tutti soggetti inseriti nei gangli essenziali del mercato legale, ma che iniziano a fare dell’illegalità, della simulazione, dell’evasione sistematica di qualsiasi regola e della corruzione le regole ispiratrici della propria condotta – ha detto ancora Grasso -. Questo sistema lega ed ha legato il nord e il sud del nostro paese, rendendo tutti dolorosamente complici e vittime di una tragedia ambientale e sanitaria di cui pagheremo le conseguenze per generazioni. Tuttavia, proprio la diffusione di notizie sempre più inquietanti sui danni alla salute derivanti dall’inquinamento ambientale sta facendo per fortuna radicare nella coscienza sociale l’interesse per l’ambiente e la consapevolezza della imprescindibile necessità della sua preservazione. Ma non basta. Occorre intensificare l’attività di prevenzione e impegnarsi nella repressione decisa e convinta dei troppi illeciti che ledono quotidianamente ed irreparabilmente l’integrità del nostro ecosistema”. “Da molti anni il Parlamento sta esaminando l’introduzione dei delitti ambientali nel codice penale ma non è ancora stato possibile raggiungere il risultato – ha spiegato la seconda carica dello Stato -. Tuttavia c’è più di una speranza che nel corso di questa Legislatura si possa finalmente ottenere una disciplina pregnante e al tempo stesso semplice e concentrata”.
“A tal proposito, i tre disegni di legge presentati alla Camera dei Deputati e già approvati in testo unificato, unitamente ad altri tre disegni di legge, stavolta presentati al Senato, tutti volti all’introduzione nel codice penale dei delitti contro l’ambiente sono attualmente in corso di esame presso le Commissioni Riunite 2a e 13° del Senato. Come già detto in altre circostanze, il mio ruolo istituzionale non mi consente di entrare nel merito dei provvedimenti, ma ribadisco tutto il mio impegno in materia, nell’ambito delle mie prerogative, affinchè l’iter sia rapido, e porti a quei risultati che da tanti anni tutti noi invochiamo”, ha detto infine Grasso, spiegando come serva “un approccio strategico diverso. La tutela dell’ambiente in passato è stata considerata troppo a lungo come un costo aggiuntivo, un intralcio alla produzione e alla crescita. Non è così. Al contrario, può rappresentare un’importante leva di sviluppo, soprattutto nell’attuale contesto di crisi economica e finanziaria. Gli interventi di stimolo dell’economia possono e devono prevedere misure volte alla conservazione e al miglioramento del patrimonio ambientale del Paese, perchè tutelare l’ambiente significa tutelare il nostro Paese, i nostri figli, le generazioni che verranno, e perchè preservare l’ecosistema significa creare opportunità di sviluppo e di riconversione che non possiamo farci sfuggire”. (Italpress)
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