Ilva, Wwf: “Chiudere immediatamente area a caldo” – Lettera aperta a Renzi

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fumi ilvaTARANTO – “Chiudere immediatamente l’area a caldo azzerando al 100 per cento l’inquinamento e acquistare bramme per far funzionare il resto dello stabilimento”. Sono alcune delle proposte che il Wwf di Taranto avanza per l’Ilva un una lettera aperta al premier Matteo Renzi. Parlando di “vicenda già nota” al presidente del Consiglio, il Wwf di Taranto valuta alcuni passaggi di una recente relazione del sub commissario dell’Ilva, Edo Ronchi, e sottolinea come quest’ultimo scriva che “quando i lavori richiesti dall’Aia saranno portati a termine, si avrà una riduzione dell’inquinamento dello 0% per CO2, del 56% per le polveri di coke, del 50% delle diossine, del 68% dei SOx e del 42 % dei Nox. Tali abbattimenti a noi tarantini, martoriati da 60 anni, non bastano affatto” afferma il Wwf riferendosi ad una serie di inquinanti come l’anidride carbonica (C02), l’ossido di zolfo (S0x) e l’ossido di azoto (Nox)”.

“La tecnologia del preridotto, dice Ronchi – prosegue il Wwf nella lettera a Renzi – migliorerebbe e di molto la situazione, ma, come noto, qui non abbiamo il gas a poco prezzo ne un rigassificatore, quindi non è possibile farla”. Al premier invece il Wwf segnala “la tecnologia Finex-Corex” che, secondo il movimento ambientalista, “eliminerebbe l’area a caldo e quindi il 97% dell’inquinamento. In conclusione – scrive il Wwf di Taranto a Renzi – qui abbiamo un vecchio camion di 60 anni che il Governo vuol riparare alla meglio. Invece va comprato un camion nuovo, come hanno fatto nel resto d’Europa, se si vuole continuare a fare l’acciaio”. Per il Wwf infine si vuole mantenere “quella tipologia di area a caldo” solo perchè “ai Riva non conviene smantellare una filiera ad altissimo reddito che comincia dai giacimenti brasiliani e finisce col tondino”. (Agi)

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