Pesca illegale a Taranto e Scanzano, sequestri e 4 denunce
TARANTO – Oltre 40 chilogrammi di pesce e ben 80 metri di rete da circuizione con maglia strettissima, il cosiddetto ‘velo’, tipicamente utilizzato in violazione della legge per la pesca del novellame, sono stati sequestrati nel Mar Grande di Taranto e nelle acque di Scanzano Jonico, in Basilicata, dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari. Il sequestro è stato eseguito dagli equipaggi delle unità navali delle fiamme gialle di Taranto che hanno individuato e denunciato alle Procure della città jonica e di Matera quattro persone dedite alla pesca illegale di novellame di pesce, noto come ‘bianchetto’. Analogamente, nel corso di due ulteriori ‘crociere’ operative in località ‘Lama’ e in Mar Grande, i finanzieri della Sezione Operativa Navale hanno sorpreso due persone a bordo di due imbarcazioni che, sprovvisti di qualsiasi tipo di autorizzazione, stavano pescando riccio di mare, specie ittica di cui è consentita la pesca fino a mille esemplari al giorno per i professionali e fino a cinquanta esemplari al giorno per gli amatori.
Nell’occasione, i militari hanno rinvenuto a bordo dei natanti due recipienti contenenti oltre 100 chilogrammi del riccio, corrispondenti a circa 3000 esemplari che sono stati immediatamente rigettati in mare alla presenza dei trasgressori, a ciascuno dei quali è stata irrogata la sanzione amministrativa di 4000 euro con il contestuale sequestro di due bombole da sub con erogatore. Il pregiato prodotto ittico sequestrato nei vari interventi delle Fiamme Gialle, molto apprezzato e richiesto sulle tavole pugliesi, avrebbe fruttato, una volta immesso illegalmente in commercio, oltre 1500 euro. (Adnk)