E ieri l’ad di Telecom Marco Patuano ha risposto al deputato Pelillo, attraverso una lettera in cui ha confermato l’accordo sottoscritto il 27 e 28 marzo 2013 tra Telecom Italia Spa e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali del settore delle Telecomunicazioni.
Accordo che consente all’azienda “di affrontare un contesto macroeconomico e di mercato delle Telecomunicazioni sempre più caratterizzato dall’inasprirsi della pressione competitiva sui prezzi e dal costante processo di riduzione del fatturato complessivo del settore. La salvaguardia dei livelli occupazionali, è stata realizzata con il ricorso ad ammortizzatori sociali non traumatici (contratti di solidarietà e mobilità volontaria ex lege 223/91) contemporaneamente all’attivazione di percorsi di riconversione professionale”. Ciò premesso, Patuano rassicura sull’intenzione dell’azienda di voler mantenere la propria presenza sul territorio della provincia di Taranto. “E’ ferma volontà dell’azienda – si legge nel testo della missiva -, confermata espressamente nell’accordo con le oo.ss., quella di realizzare, pur in presenza di un contesto macroeconomico e di mercato delle TLC caratterizzato dalla sempre maggiore competitività dei prezzi e dal costante processo di riduzione del fatturato, significativi processi di internalizzazione di attività su tutto il territorio nazionale; tali processi saranno realizzati esclusivamente attraverso un recupero di capacità produttiva e di competitività del personale interno. L’avanzamento di tale percorso sarà oggetto di confronto e monitoraggio semestrale con le oo.ss. firmatarie del predetto accordo”. In particolare, per quanto riguarda la Divisione Caring Services, “sono stati avviati degli interventi per aumentarne la capacità competitiva e le flessibilità operative assicurando una maggiore efficienza ed un elevato livello di qualità del settore. Tenuto conto che sui costi industriali della Divisione Caring Services incidono la dispersione territoriale delle sedi, le spese connesse ad una logistica diffusa, i canoni di locazione e la relativa gestione immobiliare, oltre che i servizi correlati agli immobili, si sono rese necessarie azioni volte a ridurre questi svantaggi competitivi, tra cui un piano di razionalizzazione territoriale delle sedi per garantire il conseguimento di sinergie di funzionamento. Sono convinto che questa manovra, seppur non facile, sia l’unica strada per mantenere la solidità della Divisione nel tempo e assicurare una stabilità lavorativa ed una serena prospettiva di vita e lavoro a tutti i colleghi che vi operano”.
In merito alle preoccupazioni sulle ricadute occupazionali nel territorio tarantino, “pur confermandoVi la prevista chiusura del presidio di Caring Services (call center del servizio 187) della città di Taranto nel corso dell’anno 2014, come ricordavate, per minimizzare gli impatti sociali della manovra di trasferimento, nell’accordo sottoscritto tra l’azienda e le organizzazioni sindacali, è previsto il ricorso al telelavoro domiciliare, su base volontaria, per tutta la forza lavoro della sede in chiusura. Questo istituto consentirà di scongiurare qualsiasi perdita di occupazione nella città di Taranto. Qualora si presentassero, infine, occasioni di diversificazione professionali, ad oggi però, non presenti e non prefigurabili nel breve e medio periodo, vi assicuro che ai lavoratori della struttura in parola saranno concesse pari opportunità di partecipazione – qualora siano in possesso delle caratteristiche richieste – alle eventuali selezioni interne. Nella speranza di aver fornito ulteriori elementi di lettura della situazione aziendale, colgo l’occasione per inviarVi cordiali saluti”. Dunque il presidio di Caring Services (call center del servizio 187) chiuderà (grazie all’ennesimo accordo capestro firmato dai sindacati). Ed i posti di lavoro non si perderanno. Per ora. Ma le rassicurazioni dell’ad Patuano non sono delle migliori.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 28.02.2014)
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