Call center, Slc Cgil: “A Taranto esistono padroni delle ferriere che schiavizzano i lavoratori”

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“A distanza di diversi mesi, come SLC Cgil torniamo a denunciare una situazione incresciosa e, per quel che ci riguarda vergognosa che è sul nostro territorio. Infatti da tempo la nostra città è invasa da cartelloni enormi di un’azienda di call center operante a Taranto città (non si tratta di Teleperformance), che promette contratti a progetto con compenso di 600 euro mensili per 120 h di lavoro più bonus provvisionali”. Questa la nuova denuncia della SLC Cgil.

“Purtroppo, come nei film sui call center dietro queste promesse che attirano la speranza di tanti giovani di trovare una minima certezza economica nel quadro desolante e povero della città di Taranto, si celano storie vergognose, da veri padroni delle ferriere: compensi dimezzati se non si raggiungono le “medie” stabilite dall’azienda (in piena violazione dell’accordo nazionale sui collaboratori a progetto firmato il 1 Agosto dello scorso anno tra organizzazioni sindacali nazionali e Confindustria) con “stipendi” anche da nemmeno 200 euro mensili, non rispetto della pausa 626 per lavoratori video terminalisti (si consente al lavoratore il consumo di un veloce caffè senza i 15 minuti ogni 2 h previsti dalla legge), 2 sabati lavorativi obbligatori nonostante si tratti di co.co.pro., rispetto dei lavoratori completamente inesistente, ecc.

Il film di Virzì fa un baffo a queste realtà. Come SLC Cgil abbiamo chiesto, diversi mesi fa, incontro ufficiale all’azienda a mezzo raccomandata (nessuna risposta dell’azienda) ed abbiamo fatto denuncia all’Ispettorato del Lavoro per ispezione: ma anche di questa non abbiamo avuto nessun riscontro. La questione che riteniamo oltremodo vergognosa é che si tratta di un’azienda monocommitente con una grossissima azienda multinazionale di telefonia che viaggia su fibre ottiche: è possibile che in questo Paese si permettano situazioni di questo tipo, incresciose, senza giustificazione ed oltremodo condannabili. Ci chiediamo se, inoltre, dobbiamo ricorrere alle nostre autovetture per accompagnare gli ispettori del lavoro a visitare questa azienda”.

La SLC Cgil annuncia che per tutto questo sporgerà denuncia presso la Procura della Repubblica “perche è indegno schiavizzare qualcuno per poche centinaia di euro, calpestandole nella dignità e nel decoro e chiederà alla segreteria nazionale di verificare con questo committente di telefonia se é a conoscenza di questa condizione indicibile di un proprio outsourcer. Ci appelliamo perché le istituzioni, compreso l’Ispettorato del Lavoro, intervengano e mettano fine a questa barbarie obbligando l’azienda non solo a rispettare le leggi ed i contratti, ma soprattutto i lavoratori: questa è la dimostrazione che a Taranto si riesce a ricattare un giovane anche con 190 curo mensili. Ci auguriamo che il nostro appello non rimanga inascoltato, altrimenti saremo costretti ad organizzare azioni anche più clamorose per fermare questo scempio”.

(dal TarantoOggi del 26.02.2014)

 

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