“In viaggio con Cecilia”: nuovo spunto di riflessione all’ombra dell’Ilva
Prima donna a girare documentari nel dopoguerra, l’autrice di capolavori come ‘Ignoti alla citta” e ‘La canta delle marane’ ha raccontato dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Settanta un’Italia divisa tra boom economico e contraddizioni sociali. Nato nell’estate del 2012 con l’obiettivo di raccontare con un film on the road com’è cambiata la ”loro” Puglia (entrambe le registe sono nate a Mola di Bari), ‘In viaggio con Cecilia’ ha da subito voluto intrecciare epoche e luoghi, facendo dialogare le immagini d’archivio con quelle del presente. Ma in quella stessa estate del 2012, un giudice ordinava l’arresto di Emilio Riva, il ”padrone” dell’Ilva di Taranto, dichiarando che la città è ostaggio dell’inquinamento che l’acciaieria produce. Il viaggio diventa così l’occasione per confrontarsi con alcune domande che nei decenni passati Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma al tempo stesso la pone in un presente crudele e contraddittorio? (Adnk)