LIZZANO – Lo scarico del depuratore consortile di acque reflue urbane, che serve i comuni di Lizzano, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe, utilizzato per immettere gli effluenti del ciclo di depurazione nel corpo idrico superficiale denominato canale ‘Ostone’, è stato posto sotto sequestro preventivo dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Lecce e dai colleghi della stazione di Lizzano. Il decreto di sequestro con facoltà d’uso, emesso a parziale conclusione di indagini d’iniziativa avviate a seguito di esposti presentati da associazioni ambientaliste e cittadini, è stato firmato dal gip del tribunale di Taranto Vilma Gilli su richiesta del pm Lanfranco Marazia. Il provvedimento cautelare, supportato anche da analisi e campionamenti che avrebbero accertato il superamento dei parametri di inquinamento tabellari previsti dalla normativa vigente, ”scaturisce dalla necessita’ di impedire che dal citato canale – è detto in una nota – giungano in mare sostanze atte ad arrecare molestie alle persone con formazione di schiuma e chiazze colorate che contengono un’elevata concentrazione di organismi batterici pericolosi per la salute”. L’ipotesi di reato allo stato contestata al legale rappresentante della società che gestisce l’impianto di depurazione è quella del getto pericoloso di cose mediante il superamento dei limiti tabellari previsti dalle norme vigenti. (Ansa)