Il progetto per la realizzazione di un parco eolico off shore nella rada di mar Grande, a Taranto, ha incassato l’ok del ministero delle Infrastrutture, come spiega il collega Gianmario Leone (TarantoOggi) in un articolo pubblicato anche qui. Si registrano, invece, novità differenti per altre realtà italiane. Ne parlano in due comunicati stampa il Movimento Cinque Stelle e Legambiente Puglia.
“Non tutte le storie sono a lieto fine, ma talvolta capita anche che Davide batta Golia. E sembrerebbe essere, infatti, proprio quello che è accaduto nei territori che si affacciano nel golfo di Manfredonia. Con la bocciatura dei progetti dei parchi eolici off-shore nell’ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Letta, i cittadini possono cantare vittoria su una classe politica che indietreggia sulle sue posizioni di fronte al volere popolare”. Lo dicono i deputati Cariello e L’Abbate (M5S), che nel luglio scorso avevano presentato una interpellanza urgente al Ministro Orlando per bloccare la realizzazione degli impianti.
“Gli attivisti 5 stelle sipontini, i cittadini e tutte le associazioni, con dignità ed orgoglio, hanno avviato un processo di difesa del proprio territorio ed a loro va tutto il merito degli sviluppi della vicenda dei campi eolici off-shore – dichiarano i deputati pugliesi M5S – con una serie di iniziative, in totale sinergia e condivisione, sono riusciti a mettere all’angolo una politica, sino ad allora, assente e silenziosa nonché disinteressata al parere dei cittadini. Una battaglia vinta che dà speranza e coraggio a tutti coloro che amano il proprio territorio e sono pronti a difenderlo, difendendo così non solo il paesaggio e la cultura locale ma soprattutto l’economia ed il proprio futuro”.
Insomma, a Manfredonia l’unità di intenti ha permesso di ottenere un risultato importante per l’intera comunità. Fondamentale è stato l’impegno delle associazioni Fidas Zapponeta, Lipu Foggia, Italia Nostra, Impegno Comune Manfredonia, Città Dinamica, F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano), Centro Studi Naturalistici-Onlus, A.S.D. Delfino Manfredonia, Rifiuti Zero, Associazione Altura, Associazione AICO, ACLI di Foggia, nonché tutte le altre associazioni che si sono aggiunte successivamente, le quali sono state le principali protagoniste, fornendo le osservazioni necessarie per dare ulteriori elementi di indagine al Ministero dell’Ambiente. Una compattezza che appare distante anni luce da quanto accade a Taranto, realtà abituata a farsi scivolare addosso qualsiasi cosa e a dividersi su tutto.
Sulla decisione del Governo interviene anche Legambiente Puglia: «La bocciatura nell’ultimo Consiglio dei Ministri degli impianti eolici off shore nel Golfo di Manfredonia conferma le forti critiche che Legambiente ha sempre ribadito rispetto l’assenza di regole trasparenti per l’approvazione dei progetti eolici off-shore. Questi due progetti, come gli altri presentati in Puglia (si accenna anche a Taranto, ndr), in un quadro di questo tipo non potranno che determinare proteste e conflitti. In tal senso invitiamo la Regione Puglia a sollecitare il nuovo Governo ad emanare quanto prima linee guida in modo da garantire tutela ma anche sviluppo per questi impianti, individuando le aree compatibili, e informazione dei cittadini», dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia.
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