Vestas, si riaccende la vertenza Taranto
TARANTO – Si riaccende la vertenza Vestas a Taranto, il gruppo danese dell’energia eolica che a fine anno ha dismesso una delle tre aziende presenti in città, la Vestas Nacelles che produceva turbine eoliche, impegnandosi a fare investimenti alternative e a ricollocare parte del personale in esubero, circa 120 addetti. In una nota rivolta a Governo e Regione i sindacati Fim, Fiom e Uilm affermano che “gli accordi sottoscritti l’11 novembre ed il 18 dicembre scorsi non vengono applicati, eludendo la prevista condivisione sindacale, così come già richiesto e sottoscritto a Roma, e ancor più l’enunciato piano d’investimento, di cui, ancora ad oggi, non è stata fornita nessuna informazione in merito”.
L’intesa, che sindacati metalmeccanici, Regione Puglia e Vestas hanno raggiunto mesi addietro al ministero dello Sviluppo economico, prevedeva che la chiusura di Vestas Nacelles, perchè la produzione della turbina eolica “V 90” fatta a Taranto non era più competitiva, sarebbe coincisa con il potenziamento di Vestas Blades, altra azienda del gruppo presente a Taranto, con un nuovo investimento nella produzione delle pale eoliche, e la ricollocazione del personale di Nacelles tra Vestas Blades, Vestas Italia – altra azienda presente a Taranto che si occupa di commercializzazione – e altre sedi del gruppo: questi i capisaldi dell’intesa. I sindacati denunciano “il comportamento scorretto e unilaterale da parte del management Vestas Blades, che ha rifiutato il confronto sindacale richiesto in altra data, così come previsto dall’accordo, procedendo senza nessuna condivisione, con l’aggravante del sostegno di Confindustria Taranto”. In questo modo, dicono i sindacati riferendosi alle modalità di ricollocazione del personale, “l’azienda ha proceduto alla prima selezione del personale senza interessare le organizzazioni sindacali, nè sui criteri, nè sui metodi, nè sull’agibilità sindacale che a Roma furono concordati e condivisi”. I sindacati hanno reso noto di essersi già attivati con i Ministeri coinvolti e firmatari per un incontro urgente, al fine di riportare la vertenza nell’ambito del pieno rispetto degli accordi sottoscritti.(Agi)