I nodi vengono al pettine quando ci si accorge che non c’è alcun avanzamento nel dialogo tra le parti. La partecipazione, invece, si pratica quotidianamente, l’informazione è il primo passo ma, poi, occorre sviluppare consultazioni e rendere possibile l’integrazione in una progettazione partecipata che soddisfi i bisogni veri e concreti. E’ necessaria, quindi, una politica di programmazione lungimirante che, finalmente, liberi i tavoli decisionali dai poteri forti che da decenni bloccano la città e li rendano aperti alle forze attive e propositive del territorio.
Una vera Rigenerazione Urbana, infatti, non può essere realizzata senza il contributo fondamentale
della cittadinanza, in un confronto aperto che stimoli la crescita socio-culturale collettiva.
La crisi sociale costringe, ormai, la città a un bivio: lasciare le cose come stanno, senza alcuna reale
progettualità, o dare, finalmente, voce alle istanze cittadine, favorendone la crescita formativa e
l’emersione dal costante volontariato, prima che l’emigrazione, i continui crolli dei luoghi lasciati
dolosamente abbandonati e l’inquinamento facciano sprofondare ogni speranza e volontà di
partecipazione. Noi, dal canto nostro, continueremo a camminare accanto alle aggregazioni sociali che rivendicano una città migliore e a coloro che, con forza, sono decisi a non lasciarsi scippare la propria terra, i propri mari e il proprio futuro da chi già da troppi anni sta distruggendo la millenaria città di Taranto.
NOTA STAMPA ASSOCIAZIONE LE SCIAJE
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