Si tratta del I stralcio di una pista che da parco Cimino arriverà fino a viale Trentino, passerà dal parco Archeologico delle mura greche e si congiungerà alla pista di viale Magna Grecia. Per comprenderla meglio, percorriamola idealmente attraverso le nostre foto in basso: partirà dal parcheggio di testata di parco Cimino, percorrerà un piccolo tratto di via Cesare Battisti e svolterà a sinistra per scendere dalla strada che passa davanti all’Auchan (sarà durissima farla al contrario con quella pendenza…), per immettersi su via Consiglio, che a breve sarà interessata dai lavori di intersezione con la Tangenziale Sud Punta Penna-Talsano.
Quindi si inserirà su viale Unicef, prenderà via Capozzi ed entrerà nel parco archeologico di via Venezia, dal quale uscirà in via Blandamura, congiungendosi con la pista di viale Magna Grecia, di cui si sta lavorando al tratto iniziale. Prevista anche una diramazione lungo via Venezia Giulia che porterà il percorso in viale Trentino. Coi successivi stralci, di cui non abbiamo reperito i progetti, si dovrebbe giungere fino all’altro parcheggio di testata dei Tamburi, passando per il Borgo e l’Isola. Dunque i progetti di mobilità sostenibile sul tavolo sono due, sebbene la suddivisione in lotti e stralci ne renda complicata l’individuazione. Quelli attualmente in corso in viale Magna Grecia sono i lavori del I lotto della pista che
Il progetto della ‘Pista dei Parchi’ da Cimino a v.le Trentino. |
andrà dall’incrocio con viale Virgilio (dove una rotatoria prenderà il posto del gabbiotto della Polizia Municipale), fino a quello con via Veneto e che, stando al Piano Triennale dei Lavori Pubblici, nei prossimi due anni, arriverà fino all’intersezione con via Blandamura (strada adiacente alla Concattedrale). In tutto tre lotti da un milione di euro l’uno finanziati con fondi pubblici comunali e comprendenti: il rifacimento stradale, quello dei marciapiedi con mattoni in betonella colorati, nuovi pali per l’illuminazione, la sostituzione degli alberi dalle radici più ingombranti e la realizzazione della pista al centro dello spartitraffico (a dire la verità non proprio al centro, purtroppo). L’altra partirà da Cimino, si congiungerà a questa e si diramerà poi in viale Trentino. Per realizzare questa seconda pista il Comune sta provando ad utilizzare i fondi rivenienti dai risparmi di gara dell’appalto per la realizzazione del parcheggio di scambio di Cimino (i 2,9 milioni di cui scrivevamo in principio di post). Sta provando perché l’ok per quest’operazione deve arrivare dalla Regione, per il tramite dell’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Giannini. Sperando arrivi entro la scadenza imposta dall’Europa per le realizzazioni delle opere.
La finalità dichiarata sarebbe quella di creare un anello di mobilità sostenibile attorno alla città: viale Virgilio (percorso tutto da rifare e ad ora non previsto) – viale Magna Grecia – via Venezia Giulia/viale Trentino – Borgo/Isola/Croce – Cimino. Ma veniamo alle note dolenti. Noi siamo del tutto a favore delle piste ciclabili, anche semplicemente tracciate con un po’ di vernice colorata che la renda sicura – soluzione assai più economica di quanto si sta facendo ora – ma non possiamo non evidenziare che nella nostra città i percorsi sono stabiliti in funzione delle rimostranze dei commercianti, ancora convinti che solo i parcheggi disseminati ovunque possano risolvere la crisi del Borgo.
Vai a spiegare che le principali mete turistiche funzionano semmai proprio per l’ampia diffusione di aree pedonali e ciclabili, a tutto vantaggio dell’economia e del commercio locale. Insomma il risultato è che manca ancora la direttrice per il centro! Il Piano di Linee Veloci stilato dal Comune, poi cassato, la prevedeva in via Generale Messina/via Principe Amedeo, con un successivo ripensamento in via Plateja, ma niente di tutto ciò (QUI trovi il Piano in dettaglio). I commercianti non intendono mollare la presa sui parcheggi, il Comune non riesce a immaginare delle piste costituite da uno spazio posto fra parcheggi e marciapiedi e tutto salta.
Compreso il disegno che avrebbe dovuto fare di Cimino e Croce due parcheggi per scambiare le auto con bus navette e due ruote, riducendo l’impatto ambientale delle troppe auto in città. Poco prima delle elezioni che hanno rieletto l’attuale sindaco, la Giunta uscente – sostanzialmente riconfermata – si affrettò perfino a presentare un progetto in collaborazione con la Marina che prevedeva una pista lungo tutto il lato interno del ‘Muraglione’ (ne parlammo QUI). Questa, costeggiando Mar Piccolo all’interno dell’Arsenale, avrebbe portato i ciclisti urbani fino all’Isola, attraverso un ponticello a cavallo del Canale navigabile, pensate. Uno spot elettorale che evidentemente puntava a raccogliere il consenso delle sempre maggiori sensibilità della città, ma senza alcun fondamento, lo dicono i fatti.
Risultato di tutto ciò? Tutte le piste fin qui allo studio transitano da strade prive di esercizi commerciali e di posti auto, con il risultato di creare sì dei percorsi cittadini sicuri, ma tutti periferici. Possibile che non si abbia il coraggio di prendere decisioni impopolari che impiegherebbero poco tempo per riscuotere consenso? Molte altre città hanno dovuto affrontare gli stessi ostracismi, ma la politica è stata in grado di far prevalere il bene dei cittadini, studi alla mano. In ultimo, anche a beneficio di qualche concittadino ancora scettico sui percorsi ciclabili, vogliamo specificare che non parliamo di percorsi per sportivi, ma di un nuovo modo di spostarsi in città mettendo al centro la salute, le relazioni e l’ambiente. Taranto presenta tutte le caratteristiche per diventare una città in cui ci si possa muovere su due ruote, non meno di tante città che su questa visione stanno costruendo il loro futuro sostenibile.
INCHIESTA CURATA DA TARGATO TA: http://www.targatota.org/2014/02/sviluppo-percorsi-ciclabili-in-citta.html
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