Sulla vicenda delle armi chimiche siriane il Wwf Italia chiede che siano fornite “le massime garanzie sanitarie e ambientali durante le 48 ore del trasbordo a Gioia Tauro e che siano trattati ‘da adulti’ i cittadini, fornendo tutte le informazioni disponibili riguardo alla neutralizzazione in mare e allo smaltimento definitivo delle 560 tonnellate di sostanze altamente tossiche, nel rispetto delle misure previste dalla Zona di protezione Ecologica del Tirreno e delle Convenzioni internazionali a tutela del Mediterraneo e del diritto alla trasparenza dei processi decisionali”. Il Wwf Italia chiede che “siano assicurate tutte le condizioni di massima sicurezza per la salute e l’ambiente, con l’allestimento di presidi per il monitoraggio e il pronto intervento sanitario e ambientale a terra e in mare, durante la fase piu’ delicata delle operazioni di trasbordo dei 60 container in transito nel territorio italiano che, a quanto risulta, dureranno 48 ore e che si svolgeranno nel Porto di Gioia Tauro, tra la nave danese Ark Futura e il laboratorio galleggiante Cape Ray inviato dagli Stati Uniti d’America, che provvedera’ al trattamento delle armi chimiche siriane attraverso un processo di idrolisi che avverra’ in navigazione nelle acque internazionali e poi allo smaltimento dei residui a terra in condizioni di sicurezza”. Il Wwf Italia ritiene che “il governo italiano e quello degli Stati Uniti, debbano compiere uno sforzo maggiore per trattare ‘da adulti’ i propri cittadini, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, corretta e completa informazione della popolazione locale e dell’opinione pubblica mondiale, fornendo tutte le informazioni disponibili sui passaggi fondamentali dell’operazione, a cominciare dal trasbordo nel Porto di Gioia Tauro (che e’ appunto il momento piu’ delicato per l’Italia) sino al trattamento attraverso idrolisi che avverra’ sulla Cape Ray, e allo smaltimento finale dei residui risultanti dall’operazione di trattamento”. (Adnkronos)