Asino a chi? Alla masseria Russoli giochi e pet therapy a contatto con la natura

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TARANTO – Valorizzare un’area naturale poco conosciuta, renderla fruibile ai cittadini e continuare a proteggere l’asino di Martina Franca. Con questi obiettivi è nato il progetto del parco naturalistico di masseria Russoli, di proprietà della Regione Puglia nell’agro tra Crispiano e Martina Franca, che vedrà la luce entro l’autunno del prossimo anno.

L’intervento realizzato dall’assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia attraverso l’ambito della Misura 227 “Sostegno agli investimenti non produttivi – Foreste” azione 3 “Valorizzazione turistica-ricreativa dei boschi” prevede la realizzazione di un percorso natura e un parco avventura dedicato ai bambini dai 3 agli 8 anni. A ciò si aggiungono la ristrutturazione di un trullo per esigenze didattico-faunistiche e la onoterapia effettuata con gli asini di Martina Franca a vantaggio di persone diversamente abili, anziani, utenti con disturbi della personalità. Costo complessivo dell’operazione è di 257 mila euro circa.

SAMSUNGQuesta mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto all’interno della masseria. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni, il consigliere regionale Francesco Laddomada, il progettista dell’iniziativa Domenico Campanile, il dipendente regionale e responsabile della masseria Donato Tagliente. Con loro alcune classi delle scuole elementari di Taranto (istituto “XXV Luglio”), Martina Franca (istituto “Marconi”) e Crispiano (istituto Mancini) e alcuni ospiti della comunità Emmanuel di Martina Franca che negli ultimi due anni hanno lavorato nella masseria.

All’interno della pineta di pini d’aleppo si installeranno bacheche informative per spiegare ai visitatori le specie vegetali e animali presenti sul territorio. L’area avventura prevede giochi per bambini e un percorso ad ostacoli adatto ai ragazzini. I cento asini presenti in masseria costituiscono un importante centro di conservazione del patrimonio genetico della specie ma sono anche indispensabili per la pet therapy utile alla riabilitazione dei pazienti.

«Oggi  spiega l’assessore regionale Nardoni – presentiamo – uno scenario che partendo dal parco naturalistico del bosco Russoli, porta di ingresso della Green Road tarantina, sarà capace di intersecare le potenzialità del mondo rurale, le traiettorie dello sviluppo turistico, culturale e sociale e si congiungerà in riva allo Jonio con le Blue Road che pensiamo indispensabili per la rivalutazione e il rilancio delle potenzialità di tutte le attività connesse al mare». Sia Nardoni che il consigliere regionale Laddomada hanno sottolineato quanto la masseria possa essere polo di attrazione per viaggiatori e cicloturisti. «A poche centinaia di metri da qui – afferma il consigliere regionale – è presente una fermata ferroviaria dismessa delle Ferrovie Sud Est. Quella stazione potrebbe diventare un centro di scambio per chi vuole visitare questa zona di Puglia o chi arriva in bicicletta».

SAMSUNGIl podere Russoli, oggi di proprietà della Regione Puglia, è gestito da Donato Tagliente che racconta le vicende passate e recenti di una struttura poco conosciuta ma bellissima. «La masseria – afferma – è stata costruita nel 1700 come azienda pastorale e olivicola. Qui, ancora oggi, ci sono circa 50 ettari di olivi secolari. Nel 1985 fu poi acquistata dalla Regione Puglia e affidata al Corpo Forestale dello Stato che ne fece la sua sede». La tenuta, diventata centro di conservazione del patrimonio genetico dell’asino di Martina Franca, ha acquistato sempre più importanza.

«Nel 1998 – continua Tagliente – il Corpo Forestale dello Stato ha cambiato sede e la gestione è passata direttamente all’ente regionale che continua a salvaguardare uno dei fiori all’occhiello della Puglia: l’asino di Martina. Le occasioni di visibilità per questa area verde sono cresciute e la masseria è diventata meta di turisti stranieri tra cui molti tedeschi ammaliati dalla bellezza del territorio e della biodiversità unica». Al termine della conferenza stampa l’assessore Nardoni ha salutato gli ospiti della comunità Emmanuel che negli ultimi due anni hanno raccolto le olive e gli agrumi della masseria e hanno prodotto l’olio, il tutto distribuito in alcuni centri di cura della provincia ionica.

Luca Caretta per InchiostroVerde

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