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Bonifica ex Sisas, Pelaggi tra gli arrestati – Greenpeace: confermate nostre denunce

 TARANTO – Torniamo sulla notizia pubblicata questa mattina: l’arresto di Luigi Pelaggi, funzionario del Ministero dell’Ambiente, coinvolto nell’inchiesta sulla bonifica dell’area ex Sisas di Pioltello-Rodano (grande polo chimico lombardo) per fatti risalenti al periodo in cui era capo della segreteria tecnica dell’ex ministro Prestigiacomo. Pelaggi è accusato, tra l’altro, di aver intascato una presunta tangente ”non inferiore” ai 700 mila euro. Non è un nome nuovo per chi segue le vicende legate all’Ilva di Taranto. Pelaggi, infatti, risulta indagato anche nell’inchiesta della procura ionica sull’inquinamento prodotto dal siderurgico.

Pelaggi è stato segretario della commissione tecnica che nell’agosto 2011 rilasciò all’Ilva l’Autorizzazione integrata ambientale. Un’Aia che appariva estremamente blanda e permissiva nei confronti del colosso dell’acciaio, ma all’epoca pochi lo denunciavano (anche tra i giornalisti). Secondo i pm tarantini, Pelaggi sarebbe stato vicino alla famiglia Riva tanto da “orientare la commissione nella direzione richiesta dai suoi interlocutori”. Secondo i pm, Pelaggi avrebbe fatto conoscere all’Ilva l’esito dei lavori della commissione in una fase in cui erano ancora segreti, “procedendo persino a consegnare a Luigi Capogrosso (in passato direttore dello stabilimento tarantino) la bozza dell’Aia. Un assist d’oro per il gruppo Riva, al quale sarebbe stata data la possibilità di ottenere la cancellazione di prescrizioni “non gradite”. Sulla vicenda lombarda che ha comportato oggi l’arresto di Pelaggi interviene anche Greenpeace con una nota che riportiamo integralmente. (A. Cong)

LA NOTA DI GREENPEACE – Gli arresti odierni  legati alla bonifica della ex-Sisas di Pioltello-Rodano sembrano confermare in pieno quanto da tempo denunciato da Greenpeace. Si è trattato di un autentico scaricabarile dei rifiuti per il tornaconto economico di pochi.  Greenpeace ha iniziato nei primi mesi del 2011 a investigare sulle operazioni di bonifica all’ex Sisas, puntando l’attenzione sui criteri della caratterizzazione dei rifiuti asportati, sulla destinazione finale di parte dei rifiuti, sulla frazione di rifiuti pericolosi più contaminata da mercurio e sulle tempistiche. In particolare, Greenpeace ha segnalato evidenti anomalie nella codifica, spedizione e stoccaggio finale dei rifiuti destinati alla discarica spagnola di Nerva, in provincia di Huelva (Andalusia), gestita dalla società Befesa: http://www.greenpeace.org/italy/it/multimedia/Foto1/Rifiuti-illegali-Made-in-Italy/.
“L’intervento dell’Autorità Giudiziaria è importante e necessario, ma al tempo stesso conferma lo scandaloso comportamento del governo italiano e della Commissione Europea che non sono stati capaci di vedere quello che è sotto gli occhi di tutti: la bonifica della ex-Sisas di Pioltello-Rodano è una truffa vergognosa e una seria minaccia alla salute umana e all’ambiente” dichiara Federica Ferrario, di Greenpeace Italia. Questo pasticcio è figlio della solita emergenza rifiuti che nello specifico rischiava di materializzarsi con una maxi sanzione di oltre 400 milioni di euro cui l’Italia era stata condannata per “omessa bonifica” dopo ben due sentenze della Corte di Giustizia europea. Oltre alle evidenti responsabilità del governo italiano, Greenpeace stigmatizza quindi il comportamento omissivo della Commissione Europea che nella primavera del 2011 ha avallato la “conclusione” della bonifica, certificando una bonifica truffaldina, cancellando la multa all’Italia e coprendo di fatto tutto quello che l’indagine della Procura di Milano sta svelando adesso.

Dopo avere segnalato a più riprese le anomalie riscontrate dalle “procedure d’emergenza”, nel giugno 2012 Greenpeace ha presentato una denuncia formale alla Commissione europea che evidenzia anche il comportamento irresponsabile delle autorità europee che evidentemente hanno fatto il gioco di quelle italiane sulla bonifica della ex Sisas di Pioltello-Rodano. Tutto regolarmente confermato: prima dalla relazione della Commissione parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e, adesso, da questi arresti.  Leggi la relazione della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti: http://documenti.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/013/INTERO.pdf

Leggi i documenti di Greenpeace sulla “bonifica” della ex-Sisas: http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/inquinamento/Rifiuti/bonifiche/

Quando Greenpeace è entrata in azione a Nerva (Spagna): http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/comunicati/azione-spagna-rifiuti-illegali-made-in-italy-/

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