Pelaggi è stato segretario della commissione tecnica che nell’agosto 2011 rilasciò all’Ilva l’Autorizzazione integrata ambientale. Un’Aia che appariva estremamente blanda e permissiva nei confronti del colosso dell’acciaio, ma all’epoca pochi lo denunciavano (anche tra i giornalisti). Secondo i pm tarantini, Pelaggi sarebbe stato vicino alla famiglia Riva tanto da “orientare la commissione nella direzione richiesta dai suoi interlocutori”. Secondo i pm, Pelaggi avrebbe fatto conoscere all’Ilva l’esito dei lavori della commissione in una fase in cui erano ancora segreti, “procedendo persino a consegnare a Luigi Capogrosso (in passato direttore dello stabilimento tarantino) la bozza dell’Aia. Un assist d’oro per il gruppo Riva, al quale sarebbe stata data la possibilità di ottenere la cancellazione di prescrizioni “non gradite”. Sulla vicenda lombarda che ha comportato oggi l’arresto di Pelaggi interviene anche Greenpeace con una nota che riportiamo integralmente. (A. Cong)
“L’intervento dell’Autorità Giudiziaria è importante e necessario, ma al tempo stesso conferma lo scandaloso comportamento del governo italiano e della Commissione Europea che non sono stati capaci di vedere quello che è sotto gli occhi di tutti: la bonifica della ex-Sisas di Pioltello-Rodano è una truffa vergognosa e una seria minaccia alla salute umana e all’ambiente” dichiara Federica Ferrario, di Greenpeace Italia. Questo pasticcio è figlio della solita emergenza rifiuti che nello specifico rischiava di materializzarsi con una maxi sanzione di oltre 400 milioni di euro cui l’Italia era stata condannata per “omessa bonifica” dopo ben due sentenze della Corte di Giustizia europea. Oltre alle evidenti responsabilità del governo italiano, Greenpeace stigmatizza quindi il comportamento omissivo della Commissione Europea che nella primavera del 2011 ha avallato la “conclusione” della bonifica, certificando una bonifica truffaldina, cancellando la multa all’Italia e coprendo di fatto tutto quello che l’indagine della Procura di Milano sta svelando adesso.
Dopo avere segnalato a più riprese le anomalie riscontrate dalle “procedure d’emergenza”, nel giugno 2012 Greenpeace ha presentato una denuncia formale alla Commissione europea che evidenzia anche il comportamento irresponsabile delle autorità europee che evidentemente hanno fatto il gioco di quelle italiane sulla bonifica della ex Sisas di Pioltello-Rodano. Tutto regolarmente confermato: prima dalla relazione della Commissione parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e, adesso, da questi arresti. Leggi la relazione della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti: http://documenti.camera.it/_
Leggi i documenti di Greenpeace sulla “bonifica” della ex-Sisas: http://www.greenpeace.org/
Quando Greenpeace è entrata in azione a Nerva (Spagna): http://www.greenpeace.org/
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