Tutte le serate hanno visto un’importante partecipazione di pubblico. Dalle presentazioni di “Delitto in autunno”, graphic novel ambientata nella Taranto anni ’50, e del calendario “Paesaggi di Ieri: Taranto e Grottaglie nei dipinti di Benedetto e Mario D’Amicis”, agli incontri di approfondimento. Accompagnati dalla cornice della mostra fotografica “Tra Mari e Muri”, la Torre s’è trasformata in uno spazio di discussione e proposta. Prima, sulla rigenerazione urbana nei centri storici, grazie agli spunti dell’associazione “Siamo Tutti Tufi” di Gravina di Puglia. Poi, sulla bonifica e valorizzazione sostenibile del Mar Piccolo, nell’ambito della campagna “Save Mar Piccolo”, grazie agli interventi di approfondimento e progettazione di InchiostroVerde.it, WWf Taranto e Plasticaqquà.
Le iniziative proposte si sono svolte in un calendario fitto di eventi sull’Isola e nel Borgo. Iniziative partite dalla cittadinanza attiva che, fuori dai circuiti mainstream, punta a far crescere la qualità e il valore dell’offerta culturale cittadina. Ad esempio, il cartellone di eventi promosso dalle Officine Tarantine, attive all’interno dei Baraccamenti Cattolica di via di Palma e impegnate, sin dall’occupazione dal 2 novembre scorso, in una laboriosa e ancora poco conosciuta opera di ri-funzionalizzazione di un bene dismesso della marina militare e, da anni, in abbandono.
Oppure, la rassegna di “Città Vecchia dentro Sant’Anna” in vico Civitanova a cura di ArcheoClub Taranto e di Tarantinidion che, pure, ci ha ospitato per parlare di risorsa mare a Taranto e presentare il catalogo dell’esposizione “Il Tempo del Mare”. Importantissima per la vita dell’Isola, inoltre, è l’apertura della Biblioteca Popolare negli spazi liberati dall’abbandono di via Garibaldi 210 in cui, già dal 28 dicembre, sono organizzati corsi e laboratori di animazione sociale.
La piaga della crisi e del degrado sociale in città sta assumendo dimensioni sempre più grandi e gli effetti diventano giorno dopo giorno sempre più visibili e scoraggianti. Le iniziative di alto livello, seppure importanti – basti pensare alla tanto attesa inaugurazione del rinnovato primo piano del Museo Nazionale M.AR.TA –, non sono sufficienti per colmare il vuoto di anni di abbandono. Il diffondersi di iniziative, manifestazioni, gruppi spontanei ma soprattutto di dibattiti e di assemblee pubbliche e democratiche sta portando ad una crescita non più richiudibile in nicchie isolate e inutili barriere ideologiche.
Il fermento culturale degli ultimi tempi è simbolo della vivacità di un territorio che vuole emergere, puntando su nuove soggettività e su un rinnovato protagonismo cittadino portato avanti quotidianamente da giovani, lavoratori, professionisti, studenti e disoccupati che non vogliono più lamentarsi né emigrare ma, invece, si attivano per proporre soluzioni e condizioni favorevoli allo sviluppo del territorio.
L’augurio per il 2014 è che possano avere ossigeno e sostegno reale i tanti progetti e le tante speranze dei tarantini, in particolare di quelli che credono in una Taranto diversa, nuova e intelligente, che sappia associare il risarcimento dai danni subiti al miglioramento della qualità della vita, con concretezza e offrendo possibilità di lavoro ma, soprattutto, del più importante dei diritti: quello alla felicità condivisa e diffusa.
Lettera aperta dell’associazione culturale Le Sciaje
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