Siria: armi chimiche, Bonino “Il 16 il nome del porto italiano che ospiterà la nave”
Sarà ufficializzato il prossimo 16 gennaio in Parlamento il nome del porto italiano che ospiterà la nave che ha caricato le armi chimiche siriane a Latakia. Lo ha confermato il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, a Parigi per partecipare alla riunione degli “Amici della Siria”. “La scelta del porto sarà fatta in base ai requisiti tecnici richiesti dall’Organizzazione per la proibizione delle armi Chimiche (Opac) e che il ministero dell’Interno e delle Infrastrutture stanno verificando”, ha aggiunto il ministro. Nei giorni scorsi sono circolati i nomi dei porti di Brindisi, Augusta, Gioia Tauro, Cagliari e Taranto. Intanto sono già fioccati dei “no” da parte di alcune amministrazioni locali: dal secco rifiuto di Brindisi alla lettera che il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, ha scritto al premier Enrico Letta in cui annuncia di “respingere l’ipotesi di Cagliari con rabbia e shock” e di volerla combattere “in ogni maniera possibile”. Per ora, pare, a nulla sono valse le rassicurazioni del ministro Bonino sul fatto che le armi chimiche non “toccheranno il suolo italiano”.
Il carico di armi chimiche – Il carico è di 1500 container che proteggono contenitori sigillati e a doppia camera stagna filtrata con carbone attivo per evitare che i gas letali come iprite o gas mostarda e sarin possano contaminare persone o ambiente fino a che non saranno resi inefficaci. Lo rende noto l’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle Armi Chimiche, Nobel per la Pace nel 2013.