Bonifiche Taranto, procede il lavoro della Cabina di Regia – L’esito della riunione di ieri

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alfo piniTARANTO – La Cabina di Regia per il coordinamento del “Protocollo d’intesa per interventi urgenti di bonifica ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto”, ha tenuto ieri presso la sede Provinciale dei Vigili del Fuoco del capoluogo ionico, il primo incontro del 2014. All’ordine del giorno della riunione, un aggiornamento sulle attività in corso rispettivamente agli interventi previsti per il Comune di Statte, il rione Tamburi e il porto.

In relazione alle attività preventivate per il Comune di Statte, è stata confermata sia l’avvenuta aggiudicazione della gara per la progettazione dell’intervento di bonifica, a seguito dell’avvenuta attività di caratterizzazione dell’area P.I.P. (Piano insediamento produttivo), che l’aggiudicazione della gara per la selezione del soggetto che validerà l’intero progetto come previsto dalla normativa vigente. Risulta pertanto confermato il cronoprogramma stabilito con un leggero anticipo in questa prima fase di interventi con l’intera dotazione finanziaria (37mln di euro) impegnata e disponibile.

Il protocollo d’intesa per l’avvio dei lavori di caratterizzazione e bonifica dell’area, fu sottoscritto lo scorso luglio al ministero dell’Ambiente, mentre tutto l’iter progettuale e burocratico fu approvato dalla cabina di regia presieduta dal commissario alla bonifica, Alfredo Pini, e di cui fanno parte enti locali, ministero, Arpa Puglia e ISPRA, lo scorso 31 luglio. Poi, lo scorso 20 ottobre, partì il cantiere per la fase di caratterizzazione della falda profonda per cui venne prevista una spesa di circa 400mila euro. Per la caratterizzazione di tutta l’area urbana invece, è stato stanziato un milione e mezzo di euro proveniente da fondi regionali.

Ciò detto, sarebbe interessante conoscere i risultati della caratterizzazione: visto che la stessa altro non è che un intervento preliminare che permette di valutare il livello dell’inquinamento della falda profonda e la natura degli inquinanti che l’hanno colpita, in modo da poter poi approntare il successivo intervento di bonifica. Tra l’altro, proprio in quella zona e precisamente in contrada San Francesco degli Aranci, all’interno del sito di interesse Nazionale (SIN) di Taranto e Statte, trovasi a famosa San Marco Metalmeccanica, azienda costruita su di un terreno al di sotto del quale è presente la famosa cava riempita tra il ’72 e il ’95 dall’ex Italsider con materiale di risulta e scarti provenienti da lavorazioni di tipo industriale. In quella cava, è stato stimato dalla Regione, ci sarebbero 3 milioni di metri cubi di rifiuti (su quei terreni oggi operano una decina d’imprese, grazie ai permessi a costruire rilasciati a fine anni ’90).

E’ bene sottolineare, per amor di verità, che le imprese obbligate a fare la caratterizzazione effettuarono i sondaggi e quando arrivarono in falda trovarono un metro di olio pieno di PCB. Caratterizzazioni effettuate prima tra il ’95 e il ’98, e poi nel 2010: al termine di quest’ultima (il cui piano fu approvato con prescrizioni in sede di conferenza dei servizi presso il Ministero dell’Ambiente tra il gennaio 2008 ed il marzo 2010) i risultati furono che “numerosi sono i composti per i quali si è verificato il superamento dei valori limite; in particolare, spiccano superamenti elevatissimi dei valori limite previsti per alcuni metalli, IPA, idrocarburi pesanti, diossine e PCB”.

Non solo: già all’epoca si evidenziava come “data l’entità della contaminazione rilevata in falda, è evidente la necessità di attuare una messa in sicurezza di emergenza per rimuovere il prodotto libero”. In esito alla conferenza dei servizi ministeriale del 13/12/2010, la Direzione Generale TRI (Tutela delle Risorse Idriche), prendendo atto dei risultati della caratterizzazione, prescriveva “di avviare entro i minimi tempi tecnici necessari le necessarie attività di bonifica o di messa in sicurezza permanente dell’area”. Nel 2011, nelle stanze chiuse della Regione, per la sola operazione di bonifica di quella cava e della falda profonda, si ipotizzava un intervento di almeno 200 milioni di euro.

Sul fronte degli interventi per il Comune di Taranto all’interno del quartiere Tamburi prosegue l’attività tecnico amministrativa con l’espletamento delle procedure di gara: nello specifico “è intervenuta l’aggiudicazione della gara per l’individuazione del soggetto che dovrà validare il progetto. Sia per gli interventi di caratterizzazione, analisi di rischio e bonifica dei suoli del “Cimitero di San Brunone” (importo previsto di 385 mila euro già disponibile) che per le attività di caratterizzazione, analisi di rischio e bonifica dei suoli delle scuole De Carolis, Deledda ed ex D’Aquino (importo previsto 165mila euro già disponibile) i tempi previsti sono ampiamente rispettati e rimane confermato il cronoprogramma già fissato”.

Un impegno particolare invece è stato profuso, e l’incontro della Cabina di ieri è stato utile a tirare le somme di questa attività, nel reperimento dei fondi necessari per le attività relative al porto: in particolare la Regione ha individuato a dicembre scorso, 15 milioni di euro di risorse che unite ai 20 milioni su cui il ministero per lo Sviluppo Economico si è impegnato per i lavori della realizzazione cassa di colmata permettono di passare “alla fase pratica”. Questo anche in ragione dell’emanazione dei pareri della Regione e dei ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente preliminari alla conclusione della procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA) relativa all’intervento di dragaggio di 2,3 milioni di metri cubi di sedimenti in area Molo Polisettoriale e connessa cassa di colmata finalizzata all’ampliamento del quinto sporgente, e dell’impegno della Sogesid Spa, società in house del ministero dell’Ambiente, relativamente alle attività che riguardano l’area ex Yard Belleli: nella riunione di ieri infatti, la società “si è impegnata alla firma del contratto per l’affidamento dei lavori il prossimo 30 gennaio per avviare poi gli stessi entro il 30 giugno prossimo”. Sperando che i tempi non si allunghino ulteriormente.

Infine la Cabina di Regia si è occupata della vicenda, relativa alla cava presente nella Gravina di Leucaspide sita tra il comune di Statte ed il comune di Crispiano, oggetto di una denuncia di rinvenimento di 300 mila tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi. A seguito di alcuni approfondimenti effettuati con il supporto di ARPA Puglia e grazie ad una interlocuzione tra la Cabina e il Ministero dell’Ambiente, quest’ultimo ha provveduto a diffidare (in maniera formale lo scorso 19 dicembre) Fintecna (società che ha ereditato funzioni e oneri del gruppo Iri), il cui unico azionista è la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., intimandole di iniziare i lavori di rimozione dei rifiuti reperiti all’interno della cava entro la fine del mese di febbraio 2014 e per un attività di non oltre 6 mesi. Ma la stessa Fintecna, lo scorso novembre aveva dichiarato di essere pronta a farsi carico delle attività di bonifica, soltanto dopo che fosse stato dimostrato che il gruppo Riva dal ’95 ad oggi non abbia utilizzato quella cava per conferire altri rifiuti. Eventualità negata dal commissario Ilva Enrico Bondi lo scorso novembre, ma sulla quale la Fintecna vuole vederci chiaro, specie dopo l’inchiesta della magistratura tarantina. Come dar loro torto?

 Gianmario Leone (TarantoOggi, 10.01.2014)

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