TARANTO – Hanno rinunciato ad essere interrogati gli ultimi tre indagati che avevano chiesto di essere sentiti dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici Ilva. Si tratta di Dario Ticali, Luigi Pelaggi e Vittoria Caterina Romeo, accusati in concorso con altri di abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio. I tre hanno annunciato che presenteranno memorie difensive. Chiusa così la fase delle audizioni seguita alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari (indagati 50 persone e tre società). Per l’accusa i tre indagati avrebbero commesso i reati in relazione alla contestata Autorizzazione integrata ambientale rilasciata all’Ilva dal ministero dell’Ambiente, all’epoca guidato da Stefania Prestigiacomo, il 4 agosto 2011 e poi sostituita da quella dell’ottobre 2012 e attualmente in vigore. All’epoca dei fatti contestati Ticali era presidente della commissione IPCC-AIA, Pelaggi era uno dei componenti mentre Romeo era prima addetta all’ufficio Relazioni istituzionali dell’Ilva e poi titolare di un contratto di collaborazione a progetto con la stessa società. Per l’accusa Ticali e Pelaggi, insieme ad altri, avrebbero tenuto, anche attraverso la Romeo, contatti diretti “non istituzionali” con l’Ilva, aggiornando il gruppo Riva sullo stato dei lavori della commissione, nonostante fossero tenuti al segreto d’ufficio, e consegnando all’allora direttore di stabilimento, Luigi Capogrosso, una bozza del provvedimento che sarebbe stato poi approvato, favorendo in questo modo l’azienda siderurgica e consentendo che proseguisse l’attività dell’area a caldo dell’Ilva, pur se non rispettava i requisiti di sicurezza.