Mar Piccolo, Arpa Puglia continua la sua indagine

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mar piccoloTARANTO – Ciò che è certo è che lo studio di ARPA Puglia, in collaborazione col CNR, sullo stato reale in cui versa il bacino del I seno del Mar Piccolo, ha completato la prima fase: quella sulla “Predisposizione del modello di circolazione e risospensione dei sedimenti”. La seconda invece, che riguarda l’individuazione delle fonti ancora attive e le dimensioni del loro inquinamento, si concluderà entro il 31 marzo prossimo. Lo studio fornirà un modello concettuale sito-specifico del sito e una stima del “rischio” ambientale associata alle varie opzioni di intervento ed indicherà le superfici del Mar Piccolo (in ettari) oggetto del/degli interventi di bonifica e/o MISE (messa in sicurezza d’emergenza). Soltanto una volta ultimato lo studio, si deciderà quale o quali metodologie d’intervento attuare. Ed anche se può apparire alquanto strano, pare proprio che ARPA e CNR stiano optando per la scelta dei dragaggi: nei prossimi giorni ne sapremo certamente di più. Visto che al momento non è stato possibile entrare in possesso della prima parte dello studio in questione, in quanto l’ok alla diffusione può darlo soltanto il Commissario Straordinario Alfio Pini.

Il quale ieri, dopo aver presenziato alla riunione mattutina, insieme ai rappresentanti del ministero dell’Ambiente, ha pensato bene di disertare l’incontro pomeridiano con le associazioni del territorio, sindacati e Confindustria. Il lavoro “sporco” è infatti stato affidato al coordinatore della Cabina di Regia Antonello Antonicelli, direttore dell’Area Politiche per la riqualificazione, la tutela, la sicurezza ambientale e l’attuazione delle Opere Pubbliche della Regione Puglia. A tal riguardo vogliamo porre l’accento sulla totale mancanza di comunicazione con la stampa: il che appare una scelta quanto meno discutibile, visto che si nega di fatto agli organi d’informazione di, appunto, informare i cittadini sui lavori e le decisioni prese dalla Cabina di Regia. E come abbiamo fatto notare al coordinatore Antonicelli, non può certo bastare l’aver messo online un portale ad hoc (http://www.commissariodelegatoemergenza.it/taranto/), quando poi sullo stesso non saranno mai pubblicati i verbali delle riunioni. Ma in un modo o nell’altro le informazioni le avremo lo stesso.

Tornando alle vicende del Mar Piccolo, nell’atto di intesa sottoscritto a Roma il 26 luglio 2012 riguardante la bonifica e l’ambientalizzazione dell’area tarantina, per la “Bonifica e alla messa in sicurezza permanente dei sedimi contaminati da PCB del Mar Piccolo” furono stanziati 21 milioni di euro, garantiti dal “Fondo Sviluppo e Coesione” della Regione Puglia ed inserito nell’ultima delibera CIPE: attualmente sono stati utilizzati 240mila euro per questa prima fase di studio. Nel crono programma finanziario stabilito dalla Cabina di Regia, nel 2014 saranno spesi 540mila euro, nel 2015 19,2 milioni di euro e nel 2016 l’ultimo milione rimasto. Questo nelle intenzioni iniziali: visto che ieri è stato precisato che siccome le somme stanziate nel 2012 furono stabilite in base a schede progettuali di tecniche d’intervento vecchie, non è detto che le risorse non possano essere rimodulate: sia verso l’alto che verso il basso.

Al termine dell’approvazione della progettazione esecutiva (luglio 2014) verrà indetta una procedura di gara per la realizzazione dell’intervento di bonifica e/o risanamento. Inoltre, l’aver affidato lo studio ad ARPA Puglia con il relativo stanziamento dei primi 240mila euro, dovrebbe evitare la possibilità di incappare in cattive sorprese. Per legge infatti, le risorse delle delibere CIPE nel momento in cui vengono assegnate in maniera preliminare, devono essere utilizzate entro determinate date. Ciò vuol dire che bisogna assumere entro i tempi stabiliti delle obbligazioni giuridicamente vincolanti: nel nostro caso, il limite è l’attuale mese corrente (non é un caso del resto se le opere di caratterizzazione per l’area PIP di Statte e nelle scuole dei Tamburi siano state già assegnate, rigorosamente a ditte del Nord). Speriamo, dunque, di non ricevere brutte notizie con l’avvento del nuovo anno.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 20.12.2013)

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