Il mare restituisce tutto. Prima o poi (Segno Urbano) – Ieri è stato ricordato Francesco Zaccaria

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zaccariaTARANTO – Morire sul lavoro e rinascere nel mare. La parabola di Francesco si è conclusa ieri, a un anno esatto da quel tragico evento. Proprio lì dove si scatenò il putiferio, quel tornado che non lasciò scampo. Rimase intrappolato in una cabina dopo un volo di sessanta metri. Sprofondò in quei fondali, imprigionato. A emergere da quell’acqua ci sono i fiori e le lacrime dei suoi cari.

A emergere, però, dovrà essere anche la verità. Quella gru, hanno scritto i magistrati, “versava in pessimo stato di conservazione” e venne trascinata ”sino all’impatto contro il fine-corsa lato mare”. Quell’infortunio fu causato da “colpa generica consistita in imprudenza, negligenza e imperizia, nonché per inosservanza di specifiche disposizioni per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”.

Continua a leggere l’articolo di Alessio Pignatelli sul sito di Segno Urbano: http://segnourbano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=407&catid=32&Itemid=60

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