Ilva, l’Usb denuncia: diversi casi di noduli alla gola tra i lavoratori del reparto Carpenteria
”Da svariate segnalazioni ricevute dai lavoratori, ci risulta che su circa 200 dipendenti del reparto Ocm-Cap (Officina centrale di manutenzione-carpenteria) dell’Ilva di Taranto, più di una decina presenta sintomi di gravissimi problemi all’apparato otorinolaringoiatra, in particolare ‘noduli alla gola’ e ci risulta inoltre che diversi sono i lavoratori dello stesso reparto o che hanno lavorato nelle stesse zone, colpiti da patologie tumorali o da gravi problemi tiroidei”. Lo scrivono il coordinatore provinciale dell’Unione sindacale di base (Usb) Francesco Rizzo e il referente della Rsu Cosimo Farilla in un esposto inviato ai Ministeri della Salute e dell’Ambiente, alla procura di Taranto, ai carabinieri del Nas e del Noe, alla Guardia di finanza, all’Arpa e all’Asl.
”Siamo a conoscenza del fatto – aggiungono – che altri lavoratori in questi ultimi giorni hanno fatto o stanno facendo visite specialistiche o accertamenti specifici, inerenti le problematiche sopra evidenziate”. L’Usb segnala problemi di sicurezza anche in altri reparti. ”Molto spesso, dal pavimento del reparto officina Ex-Pla1, in diverse zone – precisa – emergono strane e continue rigonfiature, che successivamente vengono ripristinate dalla Semat, ditta incaricata dei lavori edili”. Altro particolare ”da evidenziare- scrive l’Usb – e’ la strana presenza di macchie di natura probabilmente ‘oleosa’ e maleodoranti che spesso emergono dal sottosuolo, come gia’ segnalato in data 26 agosto 2013 e con verifica ispettiva della Asl di Taranto il 27 agosto”.
L’Unione sindacale di base chiede ai destinatari dell’esposto ”di avviare immediatamente opportune e urgenti verifiche sanitarie e nel dubbio che tale situazione possa essere strettamente riconducibile all’attivita’ di lavoro o alla zona di lavoro, l’evacuazione dei lavoratori del reparto e quelli dei reparti adiacenti”. Si sollecitano, infine, ”carotaggi in profondita’, per capire da cosa dipendano i rigonfiamenti, e la classificazione tossicologica delle macchie oleose”. (ANSA)