“Le leggi italiane in vigore impediscono di individuare i reali rischi connessi con la presenza sul nostro territorio di rifiuti tossici”. Lo denuncia con un’intervista sull’Espresso, domani in edicola, Giorgio Assennato, direttore generale dell’Arpa Puglia e presidente dell’Associazione di tutte le Agenzie regionali per l’Ambiente italiane. “Con le attuali norme italiane quei risultati scandalosi ai quali sono arrivati gli americani, noi non li avremmo mai conosciuti. Con le nostre metodologie, quelle volute qualche mese fa dal governo Letta, tutto sarebbe stato in ordine. Quando invece nulla lo e'”, afferma Assennato aggiungendo: “non e’ un discorso astratto, guardate che sta succedendo a Taranto dove rischiamo un altro caso Napoli”. A Taranto – denuncia il dg dell’Arpa pugliese – “di fatto hanno cancellato una norma regionale che utilizzava le stesse metodologie usate nello studio dell’US Navy. E che prevedeva in caso di sforamenti, immediate riduzioni delle emissioni inquinanti”. Insistendo sul fatto che la scoperta dei veleni sepolti in Campania dalla camorra e’ derivata solo da un’inchiesta fatta dagli americani per salvaguardare la salute dei soldati statunitensi di stanza nella regione, Assennato afferma: “ci viene proibito di stimare il rischio cancerogeno come ha fatto la Us Navy. A noi e a qualsiasi altra regione”. Il problema secondo Assennato, “e’ politico”. “Penso che sia maturo il tempo per il Parlamento di approvare il progetto di legge Realacci-Bratti”. Obiettivo della legge presentata nel 2012 e’ la riforma del sistema degli enti di controllo ambientale in una logica di coordinamento e autorevolezza. (ANSA).