Nuova centrale Eni, Legamjonici presenta osservazioni
Il Comitato Legamjonici in data odierna ha inviato al Ministero dell’Ambiente nuove osservazioni sul progetto della centrale a metano della Raffineria di Taranto. Nelle osservazioni è stata segnalata la produzione di quantitativi di monossido di carbonio (CO) pari a 5 volte quelli prodotti dalla centrale attuale ad olio combustibile. Il monossido di carbonio è definito come agente inquinante pertanto l’aumento della sua produzione è da considerarsi un aspetto peggiorativo delle prestazioni ambientali rispetto alla centrale ad olio combustibile, anche tenuto conto che l’abbattimento di NOx non sarà rilevante rispetto alla produzione attuale.
In particolare il monossido di azoto (NO), analogamente al monossido di carbonio, interferisce con la normale ossigenazione dei tessuti da parte del sangue. L’esposizione continuata a NO e CO possono causare effetti cronici quali diminuzione delle prestazioni fisiche ed intellettuali, aumento di cardiopatie e di disturbi circolatori, in un’area già fortemente compromessa sotto l’aspetto sanitario. Nello studio presentato dal proponente è infatti assente una corretta valutazione epidemiologica che tenga conto degli effetti sulla salute a breve e a lungo termine.
Legamjonici ha anche sottolineato la mancanza di analisi di rischio di incidente rilevante per il nuovo impianto e nel contesto dell’intera raffineria, anche in considerazione dell’evento meteorologico del novembre 2012 (tornado).
Pertanto il comitato Legamjonici ritiene il progetto non conforme ad una finalità di miglioramento delle prestazioni ambientali. Il progetto inoltre ignora completamente le valutazioni sul rischio di incidente rilevante. Alla luce di quanto esposto, Legamjonici ritiene necessario non autorizzare progetti incompatibili con la salute pubblica.
Comitato Legamjonici
La responsabile Dottoressa Daniela Spera.