Ilva, M5S: cosa fa l’Ordine dei giornalisti su accuse stampa pagata?
“E’ passato più di un anno da quando sono diventate pubbliche le intercettazioni nel corso delle quali il responsabile relazioni esterne dell’Ilva, Girolamo Archinà, affermava: “Io ho sempre sostenuto che bisogna pagare la stampa per tagliargli la lingua”. Successive parole di Archinà lasciano chiaramente intendere che il budget dedicato alla pubblicità all’Ilva fosse stato portato fino a a 1,5 milioni di euro al fine di ingraziarsi la stampa a suon di denaro. Chiediamo all’Ordine dei Giornalisti se, di fronte a fatti di tale gravita’, abbia gia’ preso provvedimenti, o se sia intenzionato a prenderne e, nel caso, quali sarebbero”. Lo dichiarano i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura, Scienza e Istruzione. “Da quanto finora emerso, infatti, risulterebbe che l’Ilva, attraverso Archinà, avrebbe indirettamente pagato testate – e forse singoli giornalisti – per indurle a un atteggiamento morbido. Se accertato, questo fatto risponderebbe ne’ piu’ ne’ meno che a un caso di corruzione. Ricordiamo che all’interno del torbido rapporto tra Archina’ e la stampa- aggiungono – rientra anche il caso del fantomatico esperto ambientale Angelo Battista, figura fittizia che sarebbe stata creata dall’ex responsabile relazioni esterne Ilva al fine di contrastare e smentire i dati dell’Arpa sull’inquinamento a Taranto dalle colonne del Nuovo Quotidiano di Puglia. A fronte di questi elementi riteniamo non solo doveroso l’intervento dell’Ordine, ma e’ necessario che questo sia quanto piu’ rapido e approfondito possibile. Se si vuole avere cedibilita’ – concludono i deputati -, bisogna essere credibili e non lasciare spazio a zone grigie” (Fonte: Vel).