Vestas, e l’appalto che fine fa?
TARANTO – Ma come si fa a firmare un accordo con un’azienda senza inglobare in esso tutti i lavoratori che operano nella stessa, assicurandosi che nessuno rischi il posto di lavoro? Sì, avete letto bene: perché i sindacati metalmeccanici (poi non dite che siamo noi ad avercela con loro a priori) nell’intesa sottoscritta lunedì a Roma con i dirigenti italiani della Vestas, si sono “dimenticati” del personale dell’appalto delle pulizie civili e industriali e delle mense. E così, il giorno dopo aver affrontato i termini dell’accordo in assemblea con i lavoratori (i quali resteranno in presidio permanente sino a quando l’intesa non sarà ufficialmente sottoscritta), le segreterie territoriali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti di Taranto inviano una lettera alla direzione della Vestas “esprimendo forte preoccupazione per le sorti occupazionali di dipendenti che lavorano nell’appalto pulizie civili e industriali e mense, che risultano esclusi dall’intesa sottoscritta al Ministero dello Sviluppo economico”.
Eppure, il verbale d’intesa presenta le firme in calce anche dei sindacati: possibile che nessuno durante la riunione romana abbia pensato ai lavoratori dell’appalto? Per quale motivo questi lavoratori non dovrebbero rientrare nell’accordo? Eppure, sono gli stessi sindacati ad avere già oggi la soluzione in tasca del problema: “Considerate le soluzioni concordate in ordine alla redistribuizione del personale negli stabilimenti Vestas Blades e Vestas Italia di Taranto – sottolineano i sindacati – chiediamo di individuare soluzioni mirate all’utilizzo del personale dell’appalto”: 6 unità per le pulizie civili e industriali e 5 unità per le mense, lavoratori impiegati nei due stabilimenti.
L’utilizzo di maggiore personale negli altri stabilimenti, secondo Filcams, Fisascat e Uiltrasporti, “comporterebbe maggiori pulizie civili ed industriali. Inoltre si considera indispensabile il ripristino della mensa con il vecchio personale, considerato che i dipendenti Vestas di Taranto hanno sempre fruito del servizio ristoro”: le organizzazioni hanno chiesto a tal proposito un incontro urgente all’azienda. Eppure, già lunedì sera al termine dell’incontro romano, alcuni lavoratori giunti nella Capitale per seguire da vicino il vertice, avevano evidenziato che stante i termini dell’accordo, sarebbero saltati i posti di lavoro degli addetti dell’appalto pulizie e mense. C’è di che restare basiti.
G. Leone (TarantoOggi, 15.11.2013)