Ilva, tornano in libertà Florido e Conserva
TARANTO – Sono tornati in libertà l’ex presidente e l’ex assessore all’Ambiente della Provincia di Taranto, Giovanni Florido e Michele Conserva, arrestati nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici dell’Ilva. Nei confronti dei due indagati, che erano agli arresti domiciliari accusati in concorso di tentata concussione e corruzione per induzione, sono scaduti i termini di custodia cautelare. Florido era stato arrestato il 15 maggio scorso, finendo in carcere e dopo pochi giorni ai domiciliari, per presunte pressioni ai danni di funzionari della Provincia per far rilasciare all’Ilva l’autorizzazione all’utilizzo della discarica ‘Mater Gratiae’. Conserva, invece, era stato arrestato il 26 novembre 2012, nell’ambito di un’inchiesta parallela a quella ‘madre’ sull’Ilva (indagine stralciata), con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla concussione per alcune autorizzazioni rilasciate dal suo assessorato. Conserva era stato poi arrestato una seconda volta il 15 maggio scorso insieme a Florido e altri indagati per la vicenda-discariche.
Inoltre, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla procura di Taranto contro il provvedimento con il quale il Tribunale del Riesame il 23 maggio scorso aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa otto giorni prima dal gip Patrizia Todisco nei confronti dell’ex direttore generale della Provincia di Taranto Vincenzo Specchia, 60 anni, attuale segretario generale del Comune di Lecce, coinvolto nell’inchiesta sull’Ilva chiamata “Ambiente svenduto”. Nel provvedimento si contestava a Specchia, difeso dall’avvocato Andrea Sambati, un tentativo di concussione per costrizione nei confronti dell’ex dirigente del settore Ecologia, Luigi Romandini, sollecitato a firmare autorizzazioni per una discarica all’interno dello stabilimento Ilva. Il reato è contestato in concorso con l’ex presidente Gianni Florido, l’ex assessore all’ambiente Michele Conserva e l’ex dirigente dei rapporti esterni Ilva Girolamo Archinà.