Ilva, 53 indagati – Vendola: “La mia amministrazione senza ombre” – Stefàno: “Chiarirò tutto”
“Non sara’ difficile per me dimostrare che la mia amministrazione si e’ comportata senza ombre contro l’illegalita’”. E’ quanto scrive su Twitter il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola a proposito dell’indagine sull’Ilva che lo vede indagato per concussione nei confronti del direttore generale di Arpa Puglia Giorgio Assennato. “Con me- aggiunge- la Regione Puglia ha provato a scoperchiare le pentole e a vedere dove nessuno aveva visto prima”. Vendola, sempre su Twitter, si dice “convinto che nel rispetto verso Procura Taranto e suo lavoro, non mi sara’ difficile dimostrare di aver operato in enorme discontinuita’. Mi sento di aver operato con piena coscienza per amore nei confronti della citta’ di Taranto e della Puglia”, aggiunge il governatore pugliese.
Questo il commento del sindaco Stefàno, anche lui tra i 53 nomi coinvolti nell’inchiesta: ”Sono amareggiato da questa vicenda, ma ritengo di aver fatto tutto quello che potevo e dovevo e produrrò, se richiesto dagli organi inquirenti, 82 documenti tra lettere, ordinanze e de termine che testimoniano il mio impegno in questi anni sul fronte inquinamento”. Secondo i pm, il sindaco di Taranto “ometteva di adottare provvedimento contingibile ed urgente al fine di prevenire ed eliminare i gravi pericoli” derivanti dall’attivita’ dell’Ilva di Taranto. L’imputazione è, dunque, di omissione. I pm parlano di “impunita’” per i reati ambientali dell’Ilva pur avendo il sindaco “piena conoscenza” delle criticita’ dello stabilimento siderurgico tanto da aver presentato il 24 maggio del 2010 una denuncia in Procura “evidenziando un’allarmante situazione”.
GLI ALTRI NOMI – Ci sono anche il deputato di Sel Nicola Fratoianni, ex assessore regionale pugliese, e il consigliere regionale jonico del Partito Democratico Donato Pentassuglia, oltre al sindaco Ippazio Stefano, anche lui vicino a Sel, e all’ex presidente della Provincia Gianni Florido (Pd), tra le 53 persone alle quali in queste ore la Guardia di Finanza sta notificando gli avvisi di conclusione delle indagini condotte dal pool della Procura di Taranto. Non mancano i proprietari dell’Ilva, Emilio e i figli Nicola e Arturo Fabio Riva (quest’ultimo si trova in Inghilterra), i cosiddetti ‘fiduciari’ dell’azienda e tre importanti dirigenti regionali. Tra gli indagati anche l’ex capo delle relazioni istituzionali dell’Ilva Girolamo Archina’, l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso, un ex consulente della Procura, un ex assessore provinciale, l’attuale assessore regionale alla Qualita’ dell’Ambiente Lorenzo Nicastro, e un sacerdote, don Marco Gerardo.