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Ilva, Taranto muore. Altro che AIA

Sarà presentato nelle prossime settimane il progetto “Studio IESIT (Indagine Epidemiologica Sito Inquinato di Taranto) Georeferenziazione dei casi incidenti di Taranto e provincia ed individuazione di cluster spaziali di neoplasia” (Mincuzzi A., Bartolomeo N., Carbonara M., Scarnera C., Trerotoli P., Serio G., Minerba A.), finanziato dalla Provincia di Taranto nel 2010. Una sintesi dello studio, fu pubblicata nella Relazione sullo stato di salute della popolazione della regione Puglia 2006-2011, OER Puglia 2013, presentata lo scorso 13 luglio a Bari.

Sicuramente nelle prossime settimane si avrà un quadro più completo ed esaustivo. Già però, oggi siamo in grado di pubblicare diversi dati raccolti nello studio (inseriti nell’allegato “Evidenze epidemiologiche” alla “Proposta di piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria” redatta dal comitato dei tre esperti nominato dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando).

La stima del rischio è stata ricavata attraverso il calcolo di specifici indicatori che mettono in evidenza variazioni del rischio di morte (anni 2001-2008) o ricovero (anni 2002-2010) in eccesso rispetto alla Regione Puglia, utilizzata come popolazione di riferimento, al netto dell’effetto confondente del sesso, dell’età e della deprivazione socio economica.

Per quanto riguarda i ricoveri per tutte le cause, eccessi di rischio di ricovero statisticamente significativi sono stati rilevati nei comuni di Taranto e di Torricella (5% e 13%). “L’andamento temporale negli anni considerati mostra una riduzione del rischio di ricovero in tutti i comuni del territorio provinciale e in tutti i quartieri del Comune di Taranto. La distribuzione nel territorio del Comune di Taranto non evidenzia aree con particolare aumento del rischio”.

Il primo dato importante rilevato, l’ennesima conferma di quanto già sappiamo da tempo, è che il rischio di ricovero per neoplasia (tutte le sedi) mostra un eccesso statisticamente significativo dell’11% nel comune di Taranto. La distribuzione del rischio di ricovero per neoplasie nel territorio comunale, rileva eccessi statisticamente significativi del 13% nel quartiere Borgo-Città Vecchia, dell’8% nel quartiere Tre Carrare-Solito e del 5% nel quartiere Montegranaro Salinella. L’analisi distinta per sesso, innalza il livello degli eccessi per il genere maschile (23% Montegranaro-Salinella, 26% Tre Carrare-Solito e 27% Città Vecchia- Borgo); nel genere femminile si rileva un eccesso statisticamente significativo del 6% in Borgo Città Vecchia. “L’andamento temporale dei tassi, analizzato per ciascun quartiere, non mostra trend significativi”: il che è tutt’altro che una bella notizia.

Per quanto riguarda la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la distribuzione del rischio a livello sub-comunale mostra eccessi di ricovero statisticamente significativi nel sesso femminile del 14% nel quartiere Città Vecchia-Borgo. Nel sesso maschile, invece, non si rileva alcun eccesso e l’andamento temporale dei tassi nei vari quartieri non mostra un trend significativo.

Gli eccessi di rischio di ricovero per Infarto Miocardico Acuto interessano molti comuni della parte orientale della Provincia di Taranto e risultano statisticamente significativi nel comune di Taranto (13%), Statte (20%) e San Giorgio ionico (20%). La distribuzione del rischio di ricovero nei quartieri del Comune di Taranto mostra eccessi elevati nelle aree nord occidentali del Comune (Tamburi-Lido Azzurro 46%, Città Vecchia-Borgo 34%, Paolo VI 31%) e moderati nei quartieri esposti a sud ovest (Tre Carrare-Solito 14%, Montegranaro-Salinella 13%), l’area di Talsano-San Vito-Lama è l’unica a non essere investita da eccessi di rischio. Nei maschi gli eccessi di rischio sono: Tamburi-Lido Azzurro 26%, Paolo VI 25%, Città Vecchia-Borgo 21%, Tre Carrare-Solito 10%. L’eccesso di rischio si riduce a due soli quartieri nell’analisi rivolta al genere femminile ma con valori di rischio ben più elevati: Tamburi 65%, Città Vecchia-Borgo 38%. Anche in questo caso, “la serie temporale dei tassi di ricovero nei vari quartieri non mostra andamenti significativi”.

Per quanto riguarda la mortalità per tutte le cause, l’unica area comunale in cui si manifesta un eccesso statisticamente significativo è, ancora una volta, l’area del Comune di Taranto (11%). L’andamento temporale negli anni considerati non mostra un trend significativo, né altri pattern ciclici o stagionali. La distribuzione nel territorio del Comune di Taranto, invece, evidenzia eccessi statisticamente significativi nel quartiere Tamburi 15%, Tre Carrare-Solito 7% e nel quartiere del Borgo-Città Vecchia dove si manifesta la criticità più rilevante con un eccesso significativo del 44%.

Anche per quanto concerne il rischio di morte per neoplasia (tutte le sedi), l’unico eccesso statisticamente significativo del 14% nel comune di Taranto. “L’analisi della serie temporale negli anni considerati mostra un andamento fluttuante senza tendenza all’aumento o alla riduzione”. La distribuzione del rischio di decesso per neoplasie nel territorio comunale rileva un eccesso statisticamente significativo del 27% nel quartiere Borgo-Città Vecchia e del 3%, non statisticamente significativo, nel quartiere Tamburi.

Gli eccessi di rischio di mortalità per BPCO interessano la gran parte dell’area orientale della Provincia con eccessi statisticamente significativi che interessano i comuni di: Taranto (38%), Statte (44%), Lizzano (39%), Fragagnano (44%), Crispiano (33%), Massafra (22%), Sava (34%), Monteiasi (99%).

Gli eccessi di rischio di decesso per Infarto Miocardico Acuto interessano in modo rilevante molti comuni della parte orientale della Provincia di Taranto. La distribuzione del rischio di decesso nei quartieri del Comune di Taranto mostra eccessi di decesso in tutti i quartieri del Comune di Taranto e in particolare un eccesso statisticamente significativo del 75% nel quartiere Tamburi, del 74% in Città Vecchia-Borgo, 30% in Montegranaro-Salinella e 23% in Tre Carrare-Solito.

La valutazione dei risultati del rischio di ricovero ha fatto emergere, in generale, “problematiche particolari soprattutto nel sesso maschile per le neoplasie, le broncopneumopatie cronico ostruttive e l’Infarto Miocardico Acuto, mentre la distribuzione territoriale presenta la maggiore concentrazione dei rischi nel Comune di Taranto con interessamento dei quartieri adiacenti all’area industriale per Infarto Miocardico Acuto”.

La valutazione dei risultati del rischio di decesso “conferma sostanzialmente quanto già emerso dall’analisi dell’ospedalizzazione”. Inoltre, se da una parte si presenta un’estrema variabilità nell’interessamento dei vari comuni della Provincia in relazione alle diverse patologie esaminate, per contro “appare costante la rilevazione di eccessi di decesso nell’area del Comune di Taranto e in particolare, nell’analisi a livello sub comunale risulta costantemente interessato il quartiere Città Vecchia-Borgo”.

E mentre in tanti oramai si sono arresi, ed altri si travestono da giustizieri della notte e si arrabattano e sgomitano sui piano dell’AIA e sui decreti legge, ed altri ancora attendono come l’avvento del Messia la conclusione delle indagini preliminari ed il futuro processo, Taranto continua ad ammalarsi e a morire, a tutte le latitudini. Senza distinzione di sesso e di età. E noi continuiamo ad attendere che qualcun altro cambi la storia al posto nostro.

“Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto” (Mao Tse-tung, Shaoshan, 26 dicembre 1893 – Pechino, 9 settembre 1976). Amen.

 Gianmario Leone (TarantoOggi, 14.10.2013)

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