Punto 1. Immediato e concreto recepimento e conseguente attuazione, da parte del Consiglio comunale, delle richieste espresse attraverso la campagna di raccolta firme R.S.T. (Rischio Sanitario Taranto), per garantire a tutti i cittadini sani l’esenzione totale del ticket sanitario per le patologie legate all’inquinamento.
Il sindaco dice che “vi è perfetta condivisione”, ma “non può essere ignorata la circostanza che la materia dei ticket sanitari sia di totale competenza della Regione Puglia, la quale, va detto per onestà intellettuale, è a sua volta assoggettata a vincoli finanziari con lo Stato in tema di spesa sanitaria”. Aggiunge il sindaco: “Ciò nonostante questo Comune ha già chiesto, da tempo, al competente assessorato regionale l’applicazione dell’esenzione del ticket sanitario per i quartieri cittadini a rischio e per alcune patologie. E’, dunque, un obiettivo comune da raggiungere”.
Punto 2. Revoca dell’AIA all’Ilva S.p.A
Scrive Stefàno: “E’ ben noto che un tale atto può essere adottato solo dalla medesima autorità che ha adottato l’Aia – in questo caso dall’autorità governativa preposta – e potrà essere richiesto ove non dovessero essere rispettate le prescrizioni e gli impegni assunti”.
Punto 3. Blocco delle autorizzazioni all’uso della discarica interna allo stabilimento Ilva S.p.A. denominata Mater Gratiae
Stefàno spiega che la discarica in questione “ricade nell’ambito territoriale del Comune di Statte, per cui non esistono margini di azione amministrativa del Comune di Taranto per evidente incompetenza territoriale, ciò nonostante si è ritenuto di dover fermamente chiedere che fosse rispettato rigorosamente l’iter amministrativo degli atti autorizzativi ed inoltre si è chiesto all’Arpa di conoscere se questo tipo di insedimento può comportare rischi per la salute e l’ambiente”.
Punto 4. Istituzione immediata, con sede a Taranto, di un tavolo permanente sul problema del lavoro e dello sviluppo del territorio; un organismo dedicato a valutare e finanziare i tanti progetti e le numerose idee che provengono dal basso, alternative alla morente industria inquinante.
Il sindaco dice “che è operante a Taranto, presso l’Amministrazione provinciale – competente in materia di lavoro – un Tavolo che affronta i problemi del lavoro. A mio avviso questo organismo andrebbe implementato con la presenza del mondo dell’associazionismo”.
Punto 5. Chiusura delle fonti inquinanti e successiva bonifica del territorio con reimpiego di tutta la forza lavoro.
Il primo cittadino parla di “perfetta condivisione, perché con la chiusura delle fonti inquinanti e successiva bonifica del territorio con reimpiego di tutta la forza lavoro, ci ritroveremmo un contesto territoriale ricondotto, come giusto che sia, ad una condizione di assoluta normalità, sotto il profilo ambientale e della qualità della vita”.
Il documento si chiude riconoscendo ai Cittadini #fuoridalcomune “una costanza di azione e di perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi”. La replica dei “presidianti” è attesa nei prossimi giorni.
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