Operazione difficilmente realizzabile all’interno dell’Ilva. Per questo, la seconda domanda che ci siamo posti è stata: da dove intenderebbero andare a prendere questo gas Bondi, Ronchi e i tre esperti nominati dal ministero dell’Ambiente? Detto che questo tipo di sperimentazione (che stando alle parole dei dirigenti Ilva pare stia dando buoni risultati in termini di “qualità e quantità”) è già stata bocciata da alcuni esperti del settore, pur restando nel campo delle ipotesi, in effetti c’è qualcuno che potrebbe far arrivare il gas necessario all’Ilva: il TAP (Trans-Adriatic Pipeline), il tanto discusso progetto per la costruzione di un gasdotto transadriatico che collegherà la Grecia alle coste meridionali dell’Italia (precisamente in località San Foca in provincia di Lecce) passando attraverso l’Albania e il mar Adriatico, permettendo così al gas proveniente dalla regione del mar Caspio di raggiungere direttamente i mercati europei.
Proprio lo scorso 10 settembre, è stato consegnato lo Studio di Impatto Ambientale e Sociale (Esia) al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Gli azionisti del progetto TAP sono la BP, società petrolifera inglese leader nel mondo (20%), la compagnia petrolifera di Stato della Repubblica dell’Azerbaigian SOCAR (20%), la Statoil, società di servizi energetici internazionale attiva in 34 paesi (20%), la società di infrastrutture del gas belga Fluxys (16%), la francese Total (10%), la E.ON, una delle più grandi società al mondo proprietarie e investitrici di gas e di energia (9%) e l’operatore energetico svizzero Axpo (5%). Cosa c’entra il progetto TAP con il gas per l’Ilva? Potrebbe centrare eccome. In quanto, una volta arrivato in Italia nella provincia di Lecce, l’enorme gasdotto verrebbe allacciato alla rete italiana di trasporto del gas gestita da SNAM ReteGas. La quale, nel 2004, ha presentato il progetto del gasdotto Rete Adriatica, diviso in cinque tratti funzionalmente autonomi, in grado cioè di svolgere una propria funzione indipendentemente dagli altri. Ognuno dei singoli tratti ha ottenuto parere favorevole di compatibilità ambientale, con l’emissione del relativo decreto di VIA (Va-lutazione di Impatto Ambientale).
Il primo tratto, collegherà Massafra (TA) e Biccari (FG), si snoda per 195 chilometri lambendo la Basilicata. Nel tratto relativo all’Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, su 28 località attraversate dal progetto di metanodotto, 14 sono classificate in zona sismica 1 e 14 in zona sismica 2. Anche la centrale di compressione, localizzata a Sulmona, ricade in zona sismica di primo grado. Per questo il progetto ha già ricevuto diverse bocciature, compresa quella della Regione Abruzzo, oltre che una serie di interrogazioni parlamentari. Come detto, siamo nel campo delle ipotesi. Visto che non è ancora detto che i due progetti in questione, il TAP e il gasdotto della Snam ReteGas, vedano mai la luce. Ma un collegamento tra i due c’è e ci riguarda molto da vicino. Inoltre in Puglia, dai dati del ministero per lo Sviluppo economico, si evince che la produzione annua di gas da pozzi situati a terra è pari a circa 300 milioni di metri cubi: ad essi vanno aggiunti 850 milioni di metri cubi dalle piattaforme in mare. Troppo pochi, comunque, per l’utilizzo previsto dall’Ilva: ovvero produrre con questo sistema almeno due milioni di tonnellate di acciaio all’anno. Ecco perché l’azienda potrebbe avvantaggiarsi di questi due progetti. E siccome in questo paese può accadere di tutto, è bene iniziare a fare tutte le ipotesi possibili per capire cosa ci attende nel prossimo futuro. Ammesso e non concesso che l’Ilva abbia ancora un futuro a Taranto. Cosa di cui noi dubitiamo fortemente. Da sempre.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 01.10.2013)
Ansia e stress sono nemici prediletti del corpo; ne soffriamo tutti in maniera differente, ma…
Il tostapane è uno di quegli elettrodomestici che, senza ombra di dubbio, ci mette più…
Dato che il Natale si avvicina sempre di più, è il momento di rimboccarsi le…
Le polpettine alla Nutella sono il dessert più buono che potrai mangiare in questo periodo…
Italiani ancora sotto stress, ma questa volta possono tirare un sospiro di sollievo grazie al…
Presta molta attenzione alle uova che porti a casa: se trovi questi codici, è meglio…