Wwf Puglia: “Torre Veneri da bonificare e smilitarizzare”
LECCE – La biodiversità è una straordinaria ricchezza per il nostro Paese che, purtroppo, è minacciata da attività antropiche talmente impattanti da vanificare gli sforzi per la sua conservazione. Questo è il caso di “Torre Veneri”, Sito d’Importanza Comunitaria (SIC, codice IT9150025) esteso su 160 ettari di costa alle porte di Lecce che, per circa 200 giorni all’anno, è sottoposto ad intense esercitazioni militari che si protraggono ormai da mezzo secolo. Questa area naturalistica dovrebbe assicurare la continuità ecologica fra la Riserva Naturale dello Stato e Oasi WWF “Le Cesine” e il Parco Naturale Regionale “Bosco e Paludi di Rauccio” e non può più essere esclusa dalla missione di conservazione che gli è stata conferita con l’istituzione del SIC.
Il PUTT/P prima e il PPTR dopo hanno inoltre vincolato l’area (vedasi allegati), sottraendola a speculazioni edilizie e appetiti cementificatori (vedasi le “Schede di identificazione e di definizione delle specifiche prescrizioni d’uso degli immobili e delle aree di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 e 157 del Codice” -PAE057 e PAE0134). Come testimoniano gli atti della Commissione Parlamentare d’Inchiesta e i documenti video realizzati dall’Associazione Lecce Bene Comune, questo straordinario patrimonio di biodiversità rischia di restare sepolto da tonnellate di rifiuti bellici, abbandonati sia a terra che in mare durante le attività di addestramento militare, che mal si conciliano con gli obiettivi di conservazione previsti nel Regolamento del SIC approvato dalla Regione Puglia. Un problema la cui soluzione non è più rimandabile, essendo ormai una seria minaccia per l’uomo e per l’integrità ambientale in quanto, nel corso degli anni, non è stato avviato alcun intervento di bonifica.
Eppure le caratteristiche ambientali del SIC avrebbero dovuto deporre per una gestione dei luoghi completamente diversa da quella attuale. È, infatti, un’area di sosta e di nidificazione per l’avifauna acquatica, caratterizzata da stagni temporanei mediterranei, praterie di Posidonia oceanica e steppe salate, ovvero habitat definiti prioritari ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e il cui pericolo di estinzione impone delle misure di conservazione particolarmente responsabili. Tutto completamente disatteso. Per questi motivi il WWF Puglia, fiducioso nel lavoro che attualmente la Magistratura sta svolgendo nella fase delle indagini per gestione illecita di rifiuti, auspica che si proceda rapidamente con la bonifica a terra e a mare del SIC “Torre Veneri” e venga adottata una risoluzione che fermi definitivamente le esercitazioni militari a fuoco, in quanto incompatibili con il regime di tutela dell’area.
Nota stampa