Diario fuoridalcomune – 17° giorno: “Vivo al quartiere Tamburi e non mi arrendo”
TARANTO – Abito nel quartiere Tamburi da quando sono nato. Il mio, però, è il quartiere Tamburi sorto qualche secolo prima della costruzione dell’Ilva, non quello abusivo che svariati politici susseguitisi al governo hanno lasciato intendere nato intorno alla Fabbrica della Morte. Il quartiere Tamburi, ormai ridottosi a quartiere ghetto quasi simile ad “Harlem”, dove anche qui la gente è di colore, un colore nero, ma dovuto al minerale che vola dai grossi cumuli dei parchi minerali e colora tutto, sia di rosso che di nero. Ai Tamburi non ci sono centri o movimenti culturali, non ci sono zone in cui i ragazzi possono giocare in strada e nemmeno nei giardinetti. Troppo rischioso. Sia strade che aiuole sono troppo contaminate dai veleni sparsi dalla fabbrica. Però è concesso andare a scuola (vedi la Deledda).
Il mio quartiere, anche a causa di una sorta di periodo di decadenza generale della zona, ormai non ha più valore. Le case in vendita sono forse più di quelle abitate ed i negozi di qualsiasi genere sempre meno. Si trasforma ogni giorno che passa in un quartiere povero, con un elevato tasso di disoccupazione e criminalità. Il quartiere Tamburi, quello che più di ogni altro dovrebbe essere in prima linea, lanciare la carica e coinvolgere tutti i cittadini. Quello che tutti si aspetterebbero agguerrito ed armato di forconi, ahimè, è il primo che si è arreso ed ha gettato la spugna. Qui regna l’indifferenza, la rassegnazione, mentre viene invaso dal codice 048.
Io abitante del quartiere Tamburi, oggi sono un tamburrino #fuoridalcomune perchè non ci sto a rassegnarmi, ad essere indifferente mentre una fabbrica e decisioni scellerate, tutte rivolte al profitto di chi ci governa, tentano di sterminarci. Essere #fuoridalcomune, vivere ogni momento della giornata con i cittadini #fuoridalcomune vuol dire sentirsi vivo, avere ancora una speranza, un modo per darti la carica e dirti: “No! Non è ancora finita”. Da Palazzo di Città e con gli amici #fuoridalcomune, tutto può diventare possibile, anche che il quartiere possa iniziare a cambiare faccia, grazie soprattutto alla volontà dei suoi abitanti, decisi a cambiare ed a lottare in modo da riappropriarsi della propria dignità. Riappropriamoci del nostro quartiere e così potremo puntare a realizzare il sogno di una Taranto Libera!
Diario di un presidio – Stefano Lanucara
ARCHIVIO
“Anche senza speranza, la lotta è ancora speranza”:
“Marco, quattordici giorni fuori dall’Ilva”:
“Fatevi contagiare dai Soggetti B”:
“Dalla parte del più debole”:
“Una visita inaspettata”:
https://www.inchiostroverde.it/news/diario-fuoridalcomune-12-giorno-una-visita-inaspettata.html
“Il cielo sopra Taranto”:
“La nostra battaglia è anche la vostra”:
“Qui non si perde mai tempo”:
https://www.inchiostroverde.it/news/taranto-diario-fuoridalcomune-9.html
“Certe notti al presidio”:
“Da grande rimango qui”:
“Dall’Ilva al presidio, il percorso di un operaio”:
“Se non ora quando”:
“Vite che si intrecciano”:
“La vita non è un film”:
https://www.inchiostroverde.it/news/taranto-fuoridalcomune-giorno-n-1-la-vita-non-e-un-film.html
I cinque punti:
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