Lavori all’ex camping Lido Silvana, paradosso a norma di legge

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lido silvana lavoriTARANTO – Dallo scorso 2 settembre, l’area dell’ex camping di Lido Silvana è  interessata dalla «realizzazione di una fascia parafuoco perimetrale per la prevenzione degli incendi boschivi» affidata alla società leccese “Biopuglia”. A seguito di un’istanza presentata dall’avvocato Vito Paolo Capozza, custode giudiziario per l’esecuzione immobiliare della Italfondiario/Kira (ultima proprietaria del bene), l’Ufficio Pianificazione e Coordinamento Servizi Forestali della Regione Puglia ha autorizzato, di fatto, il taglio degli alberi ricadenti nelle costituende fasce tagliafuoco, per una larghezza pari a 5 metri lungo tutto il perimetro confinante con le strade di viabilità.

Non solo. Dal prossimo primo ottobre, l’intervento di «miglioramento boschivo» riguarderà anche l’interno della pineta adulta (campo nord) per 2,55 ettari tramite «diradamento dal basso, spalcatura e taglio di 134 piante», segnate e cavallettate da un tecnico agro-forestale preservando, durante l’abbattimento, «danni al novellame destinato a rimanere in dotazione al bosco» e «le piante delle specie minori e gli arbusti della macchia di particolare interesse forestale a tutela della biodiversità e della stessa stabilità del terreno».

Come promotori di un neonato progetto di mobilitazione dal basso e di una proposta partecipata e condivisa per Lido Silvana Bene Comune, constatiamo che l’esecuzione dei lavori è fatta senza dubbio nel rispetto delle normative vigenti (D.P.R. 195/2013, Regolamenti Regionali n. 10 del giugno 2009 e n. 29 dell’ottobre dello stesso anno) ma, dalla lettura dello stesso provvedimento, emergono spaventose inadempienze che hanno compromesso, negli anni, il corretto sviluppo e rinnovamento del bosco.

Ad esempio, la ditta Kira, proprietaria dell’area dell’ex camping, avrebbe dovuto provvedere alla ricostruzione del sovrassuolo boscato percorso dall’incendio già dall’anno 2002. Inoltre, nel 2004, nonostante il sollecito dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Taranto, gli enti pubblici preposti (Comune di Pulsano, Provincia di Taranto, Regione Puglia e Procura della Repubblica di Taranto) preferirono evitare qualsiasi intervento per ristabilire le condizioni idrogeologiche dell’area.

Dunque, ci sono voluti dodici anni e la richiesta di un custode giudiziario affinché fossero effettuati dei lavori previsti dalla legge che, se realizzati in tempo, non avrebbero comportato – diversamente da quanto sta accadendo – il taglio di tanti alberi dai quali si ricaveranno più di 700 quintali di legna per la preparazione di biomassa.

Ora che qualcosa comincia a muoversi –  in prossimità anche della nuova asta giudiziaria prevista per ottobre – auspichiamo che gli enti locali facciano un passo avanti in direzione di un maggiore decoro della zona cominciando a trovare una soluzione per la sostituzione di quella vecchia e pericolosa recinzione di lamiera con una staccionata in legno.

Comunicato stampa del gruppo “Riprendiamoci Lido Silvana”

Per ulteriori informazioni

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riprendiamocilidosilvana@gmail.com – email

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