5° giorno di presidio: È notte, l’ennesima del presidio permanente #fuoridalcomune di Taranto. Mentre cerco qualche particolare di cui scrivere, sono avvolto dalle voci di una trentina di persone molto diverse tra loro per tanti motivi. Può sembrare strano che siano qui tutte in virtù dello stesso obbiettivo ma, in una città in cui l’industria è grande quasi tre volte l’abitato, è tutto possibile. Anche che in un mese si diagnostichino tumori al cervello a quattro bambini ed altri otto attendano medici che possano confermare o smentire lo stesso male per mezzo dell’unica macchina disponibile per una semplice risonanza magnetica. Lo è il fatto che mi telefoni a quest’ora un amico che si è fiondato al quartiere Tamburi con un fonometro per rilevare il frastuono provocato da cannoni che sparano acquaechissàcosa sui parchi minerali. Qui è possibile che svariate volte in un anno un operaio tema di essere dichiarato in esubero e che si chieda quando gli toccherà, al pari di chi nell’inferno non ci lavora, di maledire l’acciaio. Se non ora, quando? Ed è proprio sul tempo che continuano a far ruotare questa farsa tutte le parti interessate affinché i vulcani artificiali non smettano di vomitare miliardi. Finirà anche questa notte e domani gli scolaretti faranno ritorno tra i banchi avvelenati della scuola Deledda, a poche decine di metri da parchi minerali e camini per provare a costruire il loro futuro nonostante tutto attorno sia già deciso, anche per loro. Si riesce anche a sorridere qui, a raccontarsi, raccogliere esperienze e confessioni. Oggi è caduta molta pioggia, il presidio invece è ancora in piedi. Vi aspettiamo, venite a trovarVi.
Diario di un presidio – Giuseppe Internò
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https://www.inchiostroverde.it/news/taranto-fuoridalcomune-giorno-n-1-la-vita-non-e-un-film.html
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