Pretendiamo che le istituzioni tutte, a cominciare da quelle locali, accolgano le seguenti richieste, discutendole ed attuandole insieme alla cittadinanza:
1. Immediato e concreto recepimento e conseguente attuazione, da parte del consiglio comunale, delle richieste espresse attraverso la campagna di raccolta firme R.S.T. (Rischio Sanitario Taranto), per garantire a tutti i cittadini sani l’esenzione totale del ticket sanitario per le patologie legate all’inquinamento;
2. Revoca dell’AIA all’Ilva S.p.A. di Taranto;
3. Blocco delle autorizzazioni all’uso della discarica interna allo stabilimento Ilva S.p.A. denominata Mater Gratiae;
4. Istituzione immediata, con sede a Taranto, di un tavolo permanente sul problema del lavoro e dello sviluppo del territorio; un organismo dedicato a valutare e finanziare i tanti progetti e le numerose idee che provengono dal basso, alternative alla morente industria inquinante;
5. Chiusura delle fonti inquinanti e successiva bonifica del territorio con reimpiego di tutta la forza lavoro. Esprimiamo peraltro piena solidarietà nei confronti di tutti quei lavoratori che vengono (da anni) vessati all’interno dell’azienda per le loro battaglie in difesa della salute e della sicurezza sul lavoro (ultimo dei quali, ma solo in ordine cronologico, Marco Zanframundo operaio Ilva).
Chiediamo a tutti i 110.000 disoccupati del territorio, a tutti i lavoratori del mare, agli agricoltori, agli allevatori, ai lavoratori tutti in generale, agli studenti e a tutte le forze sane del territorio la partecipazione attiva al presidio, per difendere e riappropriarsi del proprio diritto alla salute e al lavoro.
Ora o mai più!!! T A R A N T O L I B E R A
I cittadini di Taranto (comitati, associazioni, e movimenti uniti per Taranto)
NOTA BENE: Una trentina di persone ha passato la notte nel luogo del presidio dove sono state allestite delle tende. Ringraziamo www.segnourbano.it per la foto scattata ieri sera. Di seguito le nostre foto scattate nella tarda mattinata. Da notare anche la presenza dei lavoratori della cooperativa sociale “L’Ancora”, a rischio lavoro, che hanno bloccato la strada per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla loro vertenza.
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