Nell’esposto il Comitato chiede inoltre che vengano individuati e perseguiti penalmente coloro che hanno autorizzato (per decreto legge o per provvedimento amministrativo) la continuazione dell’attività produttiva dell’Ilva spa, determinando, quindi, la permanenza dei reati di disastro ambientale, di getto pericoloso di cose e di ogni altro reato che si dovesse ravvisare, con grave minaccia alla salute dei cittadini di Taranto.
Per “‘Taranto futura” l’autorizzazione a far proseguire all’Ilva l’attività produttiva ”certamente crea un ulteriore inquinamento e rischio per la salute dei cittadini di Taranto, tenendo conto anche della violazione delle prescrizione dell’Aia da parte dell’Ilva spa, così come accertate in data 28, 29 e 30 maggio 2013 dall’Ispra (legale rappresentante dell’Ilva spa era ed è Enrico Bondi) ed a fronte dell’accertato nesso causale generale tra l’inquinamento dell’Ilva e le malattie della popolazione tarantina, oltre alle ulteriori indagini epidemiologiche del ministero della Salute e alla gravita’ sanitaria accertata dal Registro dei Tumori ultimo della Regione Puglia”.
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